La filiera delle telecomunicazioni non può più attendere decisioni sulla politica industriale. E’ questo il messaggio che emerge dal confronto in corso tra Asstel, i Ministeri competenti e le organizzazioni sindacali, dopo l’incontro del 10 dicembre. “La Filiera delle Telecomunicazioni – spiega Pietro Labriola, Ad di Tim e presidente di Asstel – ha bisogno di decisioni rapide di politica industriale: senza scelte tempestive rischiamo di compromettere la competitività digitale del Paese”.
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Le sei priorità per rilanciare il comparto TLC
Labriola individua sei direttrici fondamentali per riportare il settore su un percorso di crescita solida e sostenibile. La richiesta è quella di creare “Regole eque e chiare per attrarre investimenti, condizioni favorevoli allo sviluppo infrastrutturale, un sistema più semplice e trasparente per il rinnovo delle frequenze, il riconoscimento del settore come industria ad alta intensità energetica, interventi strutturali per il comparto dei call center e politiche industriali che sostengano formazione continua e nuove forme di flessibilità del lavoro”.
Un’agenda ampia, che tocca sia le dimensioni tecnologiche sia quelle sociali e occupazionali, con l’obiettivo di permettere agli operatori di affrontare con efficacia le nuove sfide della transizione digitale.
5G e frequenze: infrastrutture centrali per competitività e innovazione
Durante l’incontro al Mimit è emersa con forza la consapevolezza che le reti di nuova generazione sono la condizione abilitante per la crescita economica del Paese. Labriola ha sottolineato che “Il 5G è un abilitatore fondamentale per le imprese italiane e per la crescita economica e l’allocazione dello spettro non è solo una questione tecnica, ma anche industriale e strategica”.
L’associazione richiama dunque l’urgenza di una governance dello spettro radio lungimirante, capace di creare condizioni favorevoli per l’evoluzione delle reti mobili e per la diffusione di servizi innovativi, senza cadere in visioni di corto respiro.
Stabilità regolatoria e sviluppo tecnologico: le condizioni per un ecosistema sostenibile
Secondo il presidente di Asstel, “Serve un quadro regolatorio stabile e sostenibile, capace di tutelare occupazione, investimenti e sviluppo tecnologico”. Evitare misure frammentate o orientate al breve termine, secondo la visione di Asstel, è essenziale per non rallentare la trasformazione digitale e garantire la qualità dei servizi offerti a cittadini e imprese.
La stabilità normativa diventa così un pilastro imprescindibile per un settore che sta vivendo una fase complessa: margini di ricavo in contrazione, competizione intensa e ingenti investimenti richiesti per l’ammodernamento delle reti.
Il ruolo dei sindacati e il valore del rinnovo del CCNL TLC
Il confronto istituzionale ha visto anche il contributo delle organizzazioni sindacali, che hanno condiviso la necessità di un intervento urgente sulla politica industriale e di un contesto regolatorio affidabile.
Come ricordato da Labriola, “Il recente rinnovo del CCNL TLC dimostra il forte senso di responsabilità dell’industria, che, pur in un contesto di riduzione dei ricavi e ingenti investimenti nelle reti, ha scelto di valorizzare il contributo delle persone e di rafforzare la solidità complessiva del comparto”.











