Cresce il mercato dei servizi Mobile Finance in Italia. E’ quel che emerge da un rapporto pubblicato da Ubiquity, Operatore Telefonico (Other Licenced Operator) che dal 1999 gestisce i servizi mobile professionali per conto di grandi aziende, sui servizi sms di “mobile finance” in Italia relativo all’anno 2013. Il Rapporto si basa sul monitoraggio dei volumi generati dai servizi di messaggistica sms offerti dalle 17 più importanti banche Italiane, un punto di osservazione privilegiato per tracciare statisticamente i trend in atto nell’adozione dei servizi mobile legati a conti correnti, carte di pagamento e non solo, da parte della popolazione italiana.
Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso l’utilizzo degli sms legati ai servizi bancari, in particolare alle notifiche di transazioni su carte di plastica e movimenti di conti correnti, ma anche ai servizi informativi che facilitano la comunicazione tra la banca e il cliente finale, ha registrato una crescita del 35%. In totale controtendenza rispetto alla congiuntura negativa e alla contrazione dei consumi.
Da gennaio a dicembre del 2013 il volume complessivo di SMS inviati dal campione di banche italiane monitorato, sia gratuiti che a pagamento per il consumatore (i cosiddetti servizi di messaggistica premium “etici”), è stato pari a 450 milioni di sms, in crescita del 35% rispetto allo stesso periodo del 2012.
L’analisi mostra che solo il 15% dei clienti bancari italiani riceve sms Alert da parte della propria banca: circostanza che evidenzia come il bacino di crescita in termini di penetrazione del servizio sia potenzialmente ancora molto più ampio.
Lo studio conferma, ancora una volta, che lo strumento sms Alert non sia stato cannibalizzato dall’introduzione di strumenti innovativi come gli instant messaging o applicazioni del calibro di WhatsApp, ma permanga come canale più che efficace per il settore Finance dove, molto più che in qualsiasi altro settore, conta la semplicità, la sicurezza e la garanzia di trasmissione dei dati.
“Il traffico A2P, quello che censiamo noi nel nostro Rapporto – chiarisce Dario Calogero, CEO di Ubiquity – rimarrà un canale solido e affidabile e soprattutto complementare ad altri canali già presenti e a quelli che nel futuro si aggiungeranno all’offerta dei servizi disponibili. Le piattaforme per la gestione dei canali di comunicazione già oggi sono in grado di veicolare i messaggi sui canali disponibili in base alle necessità dell’utente e alle capacità ricettive della rete e del device. L’evoluzione risiede quindi nella capacità di trovare di volta in volta il canale più sicuro e più economico per la trasmissione del dato con l’uso degli strumenti offerti dalla tecnologia”.