IL NUOVO LISTINO

Ue, tariffe roaming giù del 36% dal 1° luglio

I tagli decisi dalla Commissione rendono ancora più conveniente navigare, chiamare e mandare sms in Ue. Ma le telco protestano: i prezzi retail sono scesi dell’80% in sei anni

Pubblicato il 27 Giu 2013

Patrizia Licata

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Dal primo luglio i prezzi del roaming nell’Unione europea scendono ancora: il download dei dati, ovvero la connessione a internet con dispositivi mobili per operazioni come controllare le email e guardare video, costerà il 36% in meno rispetto all’anno scorso.

La Commissione europea impone dall’inizio del mese prossimo alle telco mobili europee un prezzo massimo per la navigazione all’interno dell’Ue di 45 centesimi per megabyte più Iva. Per gli sms, gli operatori potranno rincarare il prezzo che applicano a livello nazionale al massimo di 8 centesimi quando il cliente viaggia in Ue, mentre le tariffe per le chiamate effettuate sono fissate a 24 centesimi al minuto e le chiamate ricevute ne costano 7.

L’Ue ha tagliato i prezzi retail dell’80% dal 2007. Solo l’anno scorso, la tariffa per la navigazione Internet europea era fissata a 70 centesimi. Rispetto al 2012, gli sms costeranno dal 1 luglio l’11% in meno e le chiamate effettuate e ricevute scendono rispettivamente del 17 e del 13%.

In futuro andrà ancora meglio: da luglio 2014, il prezzo massimo per un megabyte di dati sarà di 20 centesimi. Le chiamate in uscita costeranno 19 centesimi al minuto, quelle ricevute 5 centesimi, e gli sms potranno costare solo 6 centesimi in più rispetto alla tariffa nazionale.

Questi tagli sui costi del roaming sono parte del programma portato avanti con decisione dal vice presidente della Commissione europea Neelie Kroes, volto a rendere il mercato europeo delle telecomunicazioni, anche a livello di offerta dei provider verso i consumatori, più unificato e omogeneo. Meno soddisfatti i carrier che si sono più volte lamentati di una politica “che ruota intorno agli interessi dei consumatori” e “restrittiva” verso le compagnie telefoniche, che ostacolerebbe i loro investimenti in reti e tecnologie.

Al contrario, secondo la Kroes, tagliare i prezzi aiuta anche le aziende e il mercato a crescere, evitando che i consumatori siano “timorosi” nell’utilizzare i servizi mobili, perché pesano troppo sulla bolletta. La Kroes ha sottolineato gli elementi del suo programma anche nel recente discorso sul “singolo mercato” europeo delle telecomunicazioni, tenuto a Bruxelles il 30 maggio. Alcuni Ceo di aziende telefoniche, tra cui Franco Bernabè di Telecom Italia, Cesar Alierta di Telefonica e Eelco Blok di Royal KPN, hanno replicato inviando il 14 giugno al presidente della Commissione Jose Barroso una lettera in cui chiedono all’Ue di allentare le restrizioni sulle politiche di pricing per aiutare le telco a far salire i guadagni e finanziare i loro investimenti di rete.

Secondo uno studio della Gsma, l’associazione di settore, gli operatori mobili europei intascano ogni mese meno della metà di quel che riescono a far pagare i carrier americani: il cliente medio europeo ha speso una media di 38 dollari al mese contro i 69 dollari del cliente medio delle telco mobili degli Stati Uniti. Le bollette telefoniche in Europa sono più leggere oggi rispetto dal 2000, mentre le compagnie telefoniche americane sono riuscite a ribaltare questo trend dal 2010 – anche perché hanno investito in nuove reti e lanciato nuovi servizi.

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