Valducci: “Guerra al digital divide: serve lo switch off dei servizi”

Secondo l’Osservatorio “Il futuro della rete” sono 2,3 milioni gli italiani che non possono accedere a Internet. Il presidente della Commissione Trasporti della Camera: “E’ necessario definire una roadmap, su modello del digitale terrestre, per favorire la migrazione dalla carta al digitale”

Pubblicato il 20 Apr 2010

Sono ancora 2,3 milioni gli italiani  del tutto privi di una
copertura o con problemi di accesso alla rete, mentre sono 23
milioni (38%) quelli esclusi dall’ultrabroadband. I dati emergono
dal rapporto 2010 sulla digitalizzazione del paese, a cura de
"Il Futuro della Rete", l’osservatorio sulla diffusione
delle reti telematiche e dei servizi on-line promosso dalla
Presidenza della commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni
della Camera.
Non sono bastati quindi né gli investimenti pubblici per la banda
larga (1,3 miliardi di euro tra il 2004 e il 2009), né gli
innumerevoli piani regionali e territoriali anti
digital-divide.  

Per questo motivo Mario Valducci, presidente della
commissione Trasporti della Camera, propone “una roadmap per la
digitalizzazione del Paese”. Un calendario di date certe e
inderogabili per stabilire il passaggio di tutti i principali
servizi pubblici in modalità telematica, eliminando il sistema
cartaceo. “E’ urgente fissare le tappe di una roadmap per la
digitalizzazione dei contenuti e dei servizi come volano per la
banda larga. Il sistema Paese non può più aspettare. Bisogna
discutere e condividere rapidamente con le istituzioni, gli
operatori e la società civile la tempistica dello switch-off dalla
carta ai contenuti digitali”, ha spiegato Valducci.

In Italia le famiglie che hanno una connessione a Internet sono il
53% (contro una media europea del 65%), mentre solo il 39% dispone
di una collegamento a banda larga da casa (in Europa sono il 56%).
“A questi bisogna però aggiungere quella parte di italiani che
si connette in mobilità. Attualmente sono 5,5 milioni le famiglie
italiane che hanno detto addio al telefono fisso nelle abitazioni e
utilizzano solo reti mobili-ha spiegato Valducci-. In Italia la
penetrazione Internet è di poco inferiore alla media europea, ma
noi scontiamo l’età avanzata della popolazione e quindi un minor
numero di nativi digitali rispetto agli altri paesi”.

Il progetto realizzato in collaborazione con Forum PA e Beetwen
prevede una serie di azioni strategiche: mettere a sistema tutte le
infrastrutture di rete in banda larga necessarie per la
competitività del sistema Paese; realizzare il catasto delle
infrastrutture di rete come strumento di governance; attivare una
cabina di regia Stato-Regioni per mettere a sistema le reti
esistenti e coordinare gli interventi futuri. Ma lo sviluppo della
rete non è possibile “se non ci sono regole certe e condizioni
abilitanti per gli investimenti privati”, ha dichiarato il
presidente di Forum PA, Carlo Mochi Sismondi.

Bisogna inoltre affrontare il tema dell’incremento della domanda
rafforzando l’offerta di servizi. “E’ necessario investire
nei contenuti digitali come stanno facendo Sati Uniti e in Gran
Bretagna-ha aggiunto Mochi Sismondi-. La pubblica amministrazione
può accelerare questo processo, facendo da driver attraverso i
contenuti pubblici”.
Il presidente di Between, Francois de Brabant ha
invece sottolineato come “sviluppare un simile mercato potrà
dare un fortissimo rilancio al nostro paese. E rendere le nostre
aziende molto più competitive di quanto non siano
attualmente”.

"Condivido fortemente l'idea dalla road map per lo
sviluppo della banda larga perché la digitalizzazione della tv è
stata realizzata solo grazie a una iniziativa analoga", è il
commento del presidente dell'Agcom Corrado
Calabrò
. "Vedremo nei prossimi mesi serve un quadro
d'insieme, una iniziativa coordinata".

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