TRIMESTRALE

Vodafone, conti in calo ma Colao rilancia: “Cresceremo col 4G”

Il terzo trimestre fiscale chiude con revenues di gruppo in flessione del 4,3%. L’Italia è il Paese europeo più in difficoltà ma crescono le entrate dei servizi a pacchetto e l’utilizzo dei dati balza del 60%. L’operatore continua a spingere gli investimenti nelle nuove reti per soddisfare la domanda di dati. L’outlook per il 2014 resta positivo

Pubblicato il 06 Feb 2014

vodafone-120618112009

Vodafone Italia chiude il trimestre al 31 dicembre 2013 con risultati in chiaroscuro: calano i ricavi, ma crescono i servizi a pacchetto mentre continua il piano di investimenti Spring con cui l’operatore incontra la domanda di dati dei suoi clienti con reti sempre più veloci.

Lo scorso trimestre le entrate da servizi di Vodafone Italia sono state pari a 1,42 miliardi di euro, un calo organico del 12,4% al netto dell’impatto della riduzione delle tariffe di terminazione mobile (-16,6% includendo l’impatto delle terminazioni): una performance finanziaria che risente ancora della pressione competitiva e della razionalizzazione dei consumi da parte degli utenti, ma che viene controbilanciata da una crescita molto positiva dei ricavi da servizi a pacchetto (+10,6% rispetto al trimestre dell’anno precedente); in forte aumento anche il numero di smartphone e tablet su rete Vodafone che ha raggiunto 9,6 milioni (+16% rispetto al trimestre dell’anno precedente). Questi due fenomeni sostengono l’utilizzo dei dati da parte dei clienti e i volumi del traffico voce che registrano rispettivamente +60,4% e +12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

I ricavi da rete fissa del gruppo britannico in Italia si attestano nel terzo trimestre a quota 216 milioni di euro (+1,8%). Il numero totale dei clienti di rete fissa è pari a 2,41 milioni, di cui 1,75 milioni clienti Adsl.

Vodafone sta puntando con decisione sugli investimenti per sostenere il boom dell’utilizzo di device mobili e servizi dati anche sul mercato italiano e aprire così la strada al ritorno alla crescita per i propri risultati. Come noto, il Piano Spring recentemente annunciato prevede che Vodafone raddoppi gli investimenti nel nostro paese per lo sviluppo delle reti e servizi a banda ultralarga mobile e fissa, aggiungendo 1,8 miliardi di euro nei prossimi due anni ai 900 milioni di investimento annuale in tecnologie, reti fisse e mobili, infrastrutture e piattaforme evolute.

“Con 3,6 miliardi di nuovi investimenti Vodafone imprime un’ulteriore accelerazione alla strategia di differenziazione e raddoppierà entro il 2016 la copertura della rete mobile 43.2 Mbps (Hsdpa+), che oggi copre già circa 600 comuni italiani, e triplicherà l’estensione della rete 4G, già attiva in 46 dei principali comuni e località turistiche”, si legge in una nota dell’azienda. Il Piano Spring comprende anche la copertura in fibra ottica Vodafone di 150 città (già disponibile in 37 città), con l’obiettivo di raggiungere entro il 2016 un quarto della popolazione italiana, pari a 6,5 milioni di famiglie e imprese.

La stessa strategia (forti investimenti di rete e nuovi servizi) permette a Vodafone a livello di gruppo di guardare con fiducia al 2014 nonostante un terzo trimestre in flessione: l’adozione dei servizi 4G, su cui l’operatore mobile ha già da tempo cominciato a investire, e la strategia di contimento dei costi, ha indicato il colosso britannico, riporterano presto la crescita.

Ill terzo trimestre fiscale si è chiuso (il 31 dicembre 2013) infatti con un calo del fatturato di gruppo del 3,6% rispetto a un anno prima, per un totale di 10,98 miliardi di sterline. Su base organica, escludendo gli effetti del cambio e le acquisizioni, le revenues sono scese del 4,3% e le entrate dai servizi risultano in flessione del 4,8% a 9,86 miliardi di sterline (erano già scese del 4,9% nel trimestre precedente).

L’operatore mobile continua a soffrire in Europa come in Italia della situazione economica debole, dell’intensa concorrenza e della riduzione di alcuni prezzi imposta dal regolatore. Le revenues dei servizi sono scese del 5,1% in Uk, del 7,9% in Germania, del 14,1% in Spagna; il calo medio in Europa delle entrate organiche dai servizi è del 9,6%.

I mercati emergenti di Africa e Asia dove Vodafone è presente hanno registrato risultati decisamente migliori, con una crescita delle revenues del 5,5% su base organica; in particolare in India la crescita è stata pari al 13,2% mentre in Turchia è del 3,9%. Tuttavia, a causa degli effetti negativi del cambio, le revenues riportate in questi paesi risultano alla fine in calo del 6,1% a 3,22 miliardi di sterline.

“In Europa le condizioni sono ancora difficili ma noi continuiamo a mitigare le difficoltà tramite continui investimenti, il miglioramento del nostro modello operativo e l’efficientamento dei costi”, ha commentato il Ceo Vittorio Colao. “Inoltre il passaggio al 4G sta guadagnando slancio e abbiamo visto migliorare i trend di acquisizione netta di clienti mobili. Siamo perciò ottimisti”, ha aggiunto Colao, “che la performance dei nostri ricavi comincerà a migliorare con il miglioramento del quadro regolatorio e l’aumento della richiesta di video e contenuti da parte dei consumatori”. Colao ha anche sottolineato che, dopo il completamento dell’acquisizione di Verizon Wireless, Vodafone sarà “molto ben posizionata” con “la flessibilità finanziaria e strategica per compiere ulteriori investimenti”.

Intanto Vodafone ha già avviato un primo piano per il potenziamento degli investimenti, con spese di capitale in aumento del 20,7% anno su anno a 1,81 miliardi di sterline; di conseguenza il flusso di cassa libero è sceso del 14,2% a 1,03 miliardi di serline. Sono questi investimenti, traino della domanda di servizi 4G, oggi disponibili in 13 dei mercati raggiunti da Vodafone, a rendere il gruppo britannico fiducioso di poter tornare a far crescere il suo fatturato.

L’azienda ha dunque confermato le linee guida per l’anno intero, con un utile operativo adjusted di circa 5 miliardi di sterline e flusso di cassa libero compreso tra 4,5 e 5 miliardi. Questo esclude la sua quota del 45% in Verizon Wireless (un deal da 130 miliardi di dollari), la cui vendita dovrebbe essere completata alla fine del mese.

Il gruppo ha anche ottenuto oggi il via libera del governo indiano all’operazione, del valore di 1,6 miliardi di dollari, con cui rileverà le quote dei soci di minoranza della sua unit nel paese. Il deal aveva già ottenuto a dicembre l’ok del regolatore. Vodafone è entrata in India nel 2007 comprando le attività mobili locali di Hutchison Whampoa per 11 miliardi di dollari e possiede già, direttamente e indirettamente, l’84,5% di Vodafone India, la seconda maggiore telco del paese per utenti e fatturato. Con l’approvazione del governo indiano, Vodafone comprerà almeno un altro 11% della unit dalla Piramal Enterprises e il resto da altri investitori, tra cui l’imprenditore indiano Analjit Singh, salendo al 100% di Vodafone India.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati