Vodafone, il Giurì “condanna” Pino il Pinguino

L’autorità di autodisciplina pubblicitaria ordina la sospensione della campagna dedicata alla promozione della “Rete veloce” per l’Internet mobile. L’azienda: “La qualità della rete è un nostro elemento qualificante, continueremo a fare comunicazione nel rispetto dei rilievi del Giurì”

Pubblicato il 12 Feb 2014

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Pubblicità ingannevole. Con questa motivazione il Giurì di autodisciplina pubblicitaria ha ordinato la sospensione della campagna di advertising Rete veloce Vodafone per Internet mobile in onda in questi giorni. Una decisione a cui Vodafone replica in modo netto: “La qualità della rete è un elemento differenziante di Vodafone – affermano dall’azienda – Continueremo a fare comunicazione sulla rete e sulla qualità del servizio, tenendo in massimo conto i rilievi del Giurì, di cui attendiamo di conoscere le motivazioni quando verranno rese note”.

Tornando alla sentenza, Il Giurì ha in questo modo accolto il ricorso che era stato presentato da Wind e Telecom Italia, stabilendo che la pubblicità – che vede come protagonista “Pino il pinguino” – non è conforme al codice di autodisciplina. Nel dispositivo l’autorità dispone inoltre che un estratto della sentenza sia pubblicato sul “Corriere della Sera” e sul sito internet del gestore, con un link in home page, per 15 giorni.

Nello specifico si tratta dello spot ambientato in montagna, con la protagonista che non riesce a visualizzare e ascoltare un video sul proprio smartphone finché non accede a un servizio che le consente la visione, mentre il pinguino sottolinea “Non interrompere le tue passioni neanche per un secondo. Con la rete veloce Vodafone puoi”. Lo spot viola, secondo la sentenza, l’articolo 2, quello sulla pubblicità ingannevole, e il 15, sulla comparazione.

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