Vodafone porta il segnale dove non c’è campo

Con le femtocelle telefonate e accesso a Internet anche all’interno di edifici “schermati”, capannoni industriali e piani interrati

Pubblicato il 10 Gen 2011

Telefonare o navigare su internet con smartphone e chiavette anche
quando ci si trova in luoghi dove non c’è segnale, come in
cantina, in taverna e in tutte quelle zone parzialmente isolate
all'interno di edifici, capannoni industriali o piani
interrati. Da oggi è possibile grazie a Vodafone Booster, una
"femtocella" in grado di portare la rete mobile ovunque
che Vodafone, primo in Italia, offrirà a partire dalla primavera
per clienti privati e per le aziende.

Il Gruppo Vodafone ha avviato i primi test tecnici con la
tecnologia delle femtocelle nel febbraio 2008 e ha lanciato
dispositivi che utilizzano la tecnologia delle femtocelle in
Inghilterra, Spagna, Grecia e oggi in Italia.

Il lancio coinvolge in anteprima 50 clienti tra cui Klm Air France,
Bershka (Gruppo Zara) e Sca (leader nel settore del packaging), in
vista del lancio commerciale, previsto per la primavera del
2011.

Vodafone Booster si avvale di una connessione Adls ed è in grado
di creare un punto di accesso alla rete mobile consentendo ai
clienti di telefonare e navigare con una copertura di rete mobile
di alta qualità anche all’interno di case, uffici, impianti
industriali e in tutte le aree parzialmente isolate come le taverne
o i piani interrati.
Vodafone Booster supporta tutti i cellulari con tecnologia
Umts/Hsdpa, i pc e i tablet con modem Umts/Hsdpa integrato e tutte
le Vodafone Internet Key.

Il dispositivo può supportare fino a 8 connessioni in
contemporanea, sia voce che dati. I clienti potranno inoltre
scegliere di limitare l’accesso alla rete mobile ad una lista di
numeri di telefono definita, per beneficiare in modo esclusivo
della rete mobile generata dal dispositivo.

Da metà gennaio le funzionalità di Vodafone Booster saranno
disponibili in alcuni punti vendita, tra cui i negozi Vodafone One
degli aeroporti di Linate e Fiumicino, di via Orefici a Milano e di
via del Corso a Roma.

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