IL BILANCIO

Wind chiude il 2011 in positivo, in crescita Arpu e ricavi

La società capitanata da Ossama Bessada registra un fatturato di 5.570 milioni di euro trainato dai servizi Tlc e dalla telefonia fissa e Internet

Pubblicato il 13 Mar 2012

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Wind chiude il 2011 positivamente. I ricavi totali crescono del 1% a 5.570 milioni trainati dalla crescita dei ricavi da servizi Tlc (+1% a quota 5.277 milioni) e, in particolare, dalla performance registrata nella telefonia fissa ed Internet che vede i ricavi da servizi aumentare del 3% sul 2010. I ricavi da servizi Tlc mobili, al netto del taglio delle tariffe di terminazione mobile, mostrano un aumento organico del 2%. In crescita anche l’Arpu: nel mobile del 9%, nel fisso del 5%.

“Nei dodici mesi al 31 dicembre 2011- si legge in una nota della società – Wind ha registrato un Ebitda pari a 2.120 milioni di euro, stabile rispetto all’anno precedente, per effetto combinato della crescita dei ricavi compensata da un aumento dei costi, in particolare per il canone di affitto unbundling pagato all’ex-monopolista, per i costi commerciali a supporto della crescita del business e per un lieve incremento della morosità nella telefonia fissa”.

Come parte dell’obiettivo di "Operational Excellence" definito dalla casa madre VimpelCom sono state avviate nella seconda parte dell’anno alcune attività volte ad aumentare l’efficienza della società. “La buona performance dell’azienda abbinata a tali attività consentono a Wind di raggiungere un margine Ebitda pari al 38,1%’- prosegue la nota – Nella telefonia mobile la crescita si è sviluppata in tutti i segmenti con trend positivi sia nella clientela mobile prepagata, che nel segmento alto spendente post-pagato che nel segmento Internet mobile”.

In quest’ultimo Wind registra una crescita significativa, in gran parte derivante dalla diffusione di smartphone e tablet, con ricavi da Internet mobile in aumento del 39% e ricavi da messaggistica in aumento dell’11%. I volumi di traffico voce sono aumentati del 14%. L’Arpu mobile registra una flessione del 6% rispetto all’anno precedente attestandosi a 15,6 con una rilevanza sempre maggiore della componente dati che cresce del 9% raggiungendo 3,5, pari al 23% dell’Arpu (i ricavi medi per unità totale). La pressione sull’Arpu voce è in larga misura dovuta alla riduzione delle tariffe di terminazione mobile e dalla crescente diffusione delle sim solo dati, destinate ai tablet, pc portatili e dongle Usb, che non generano ricavi voce.

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