LAVORO

Wind: “Coi sindacati rapporto strutturato”

Il direttore Risorse Umane Luciano Sale evidenzia le modalità di relazione scelta dalla compagnia: “L’accordo dello scorso anno che ha evitato l’esternalizzazione di 1700 addetti alla rete è un modello sostenibile”

Pubblicato il 15 Ott 2013

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”L’accordo strategico di Wind, fortemente voluto dall’amministratore delegato Maximo Ibarra (nella foto), e siglato un anno fa per evitare l’esternalizzazione di 1700 dipendenti che gestiscono le attività e la manutenzione della rete, è un modello nazionale sostenibile, condivisibile ed equo che dimostra l’importanza delle relazioni industriali e di un rapporto strutturato e non occasionale con i sindacati”. Lo ha dichiarato il Direttore Risorse Umane di Wind, Luciano Sale, nell’ambito del convegno di presentazione del progetto “Officine delle Relazioni Industriali” di Unindustria, Federmanager Roma e Fondirigenti. ”Si tratta di un patto per lo sviluppo – prosegue il manager – che fonda le basi su alcuni importanti elementi come il forte senso di appartenenza e di solidarietà delle persone che lavorano in Wind; la partecipazione e l’efficientamento; l’orientamento al futuro; la trasparenza e, infine, l’equità. La sua realizzazione è stata possibile grazie al contributo di tutti i livelli aziendali”.

Lo scorso ottobre la società di telecomunicazioni aveva annunciato il varo di un nuovo piano di strategia industriale alternativo all’ipotesi a quello deciso nel 2011, che prevedeva l’esternalizzazione di circa 1.700 lavoratori che gestiscono le attività e la manutenzione della rete.

L’accordo strategico siglato con le parti sociali prevedeva una nuova organizzazione e nuovi processi della rete pensati per consentire incrementi di produttività e significativi recuperi di efficienza. Il progetto si pone l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio e di valorizzare il know-how dell’azienda.

In quell’occasione Ibarra, aveve sottolineato che “le persone rappresentano il più importante valore strategico di un’azienda, mentre i progetti di outsourcing portano benefici solo nel breve e non nel medio-lungo termine. E noi siamo qui, precisa, per continuare ad essere protagonisti del mercato”.

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