Tim Berners-Lee: “Sulla net neutrality si gioca il futuro del Web”

Il creatore del World Wide Web mette in guardia sui progetti che puntano a creare corsie preferenziali per chi paga di più. E interviene anche sul tema della privacy: “E’ morta? Molto triste”

Pubblicato il 09 Ott 2014

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Sulla neutralità della rete si gioca il futuro stesso di Internet. Lo ha detto Tim Berners-Lee, il padre del World wide web, in un intervento alla conferenza IP Expo a Londra: nei prossimi anni ci saranno un più ampio uso dei dati online, computer più veloci per svolgere mansioni quotidiane e più collaborazione tra le persone in qualunque angolo del mondo. Tuttavia, ha messo in guardia lo scienziato britannico, questo futuro potrà realizzarsi solo le persone continueranno ad avere accesso senza limitazioni all’infrastruttura di base che alimenta Internet.

“Tutto si fonda su una rete neutrale”, ha dichiarato Berners-Lee. “La net neutrality è veramente, veramente importante”, ha aggiunto. “Mai prima d’ora c’era stato qualcosa nel sistema che poteva bloccare una nostra applicazione”.

Berners-Lee si è inserito così nel dibattito sulla net neutrality che è diventato negli ultimi mesi sempre più infuocato. Le aziende del cavo e gli operatori telefonici vogliono poter far pagare ad aziende come Netflix un accesso “preferenziale” alle loro reti perché consumano enormi quantità di banda. Dal lato opposto, i fornitori di contenuti, i colossi della ricerca come Google e le associazioni in difesa dei consumatori si sono schierate contro l’ipotesi di far pagare di più per ottenere “corsie” più veloci sul web sostenendo che si creerebbe così un Internet su due livelli in contrasto col principio fondamentale dell’accesso aperto e uguale per tutti.

“Non è giusto che noi paghiamo per le vostre reti visto che voi non dovete pagare per i nostri contenuti”, ha detto la scorsa settimana a una conferenza a Bruxelles Reed Hastings, Ceo di Netflix, di fronte a una platea piena di rappresentanti delle telco.

Come nota oggi il Wall Street Journal, il dibattito sulla net neutrality si è incanalato su due binari differenti negli Stati Uniti e in Europa. In America, la Federal Communications Commission ha proposto nuove regole che potrebbero permettere ai provider del web di far pagare per un accesso migliore alle loro reti, anche se non è stata ancora presa nessuna decisione finale. Invece l’Europa ha approvato quest’anno una legislazione che garantisce accesso uguale per tutti ai contenuti online. La normativa deve però essere completata nel corso del prossimo anno e i carrier stanno attivamente facendo lobby per introdurre delle modifiche.

Insieme al principio dell’accesso senza restrizioni ai contenuti online, Berners-Lee ha sottolineato l’importanza della protezione dei dati personali, indicando che le persone devono avere maggiore controllo di come i governi e le aziende usano i loro dati, anche qui inserendosi in un dibattito “caldo”, quello della privacy e dell’utilizzo delle informazioni personali da parte di aziende come Google e Facebook.

“L’idea che la privacy sia morta è terribilmente triste”, ha detto Berners-Lee, commentando indirettamente le dichiarazioni del fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, che ha sostenuto che oggi alle persone piace mettere in pubblico, online, le loro vite. “La privacy è molto importante”, ha ribattuto Berners-Lee.

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