Internet delle cose, prove di “decollo”

Realizzato dall’Enisa (Ue) il primo studio su rischi e opportunità legati all’Internet of things nel trasporto aereo

Pubblicato il 03 Mag 2010

È a firma dell’Enisa, la European Network and
Information Security Agency dell’Unione europea, la prima
indagine volta ad analizzare rischi e opportunità legati
all’avvento dell’Internet delle cose e in particolare alla sua
applicazione al mondo del trasporto aereo.

“Flying 2.0”, questo il titolo del rapporto sottoposto alla
Commissione europea – e realizzato a seguito della comunicazione
della stessa Commissione sul Piano d’azione IoT
(Internet of Things) per l’Europa – evidenzia le criticità
derivanti dall’interazione e la comunicazione fra dispositivi di
natura diversa e propone una serie di soluzioni, sotto forma di
raccomandazioni, per evitare situazioni di “caos”
operativo.

“Per comprendere appieno i vantaggi dell’Internet of Things,
devono essere identificate e affrontate in modo proattivo le
difficoltà e i rischi connessi – spiega il direttore esecutivo
dell’Enisa Udo Helmbrecht -. Questi rischi non
sono necessariamente legati alla tecnologia in sé, ma al modo in
cui la si usa”.

Innegabile – si legge nel report – l’importanza di Internet per
velocizzare le operazioni di check-in e i vantaggi derivanti dalle
nuove modalità di servizio che le compagnie aeree possono offrire
sfruttando i tag Rfid o i Qr Code e le applicazioni Nfc (tecnologie
di prossimità) attraverso i telefoni cellulari. Per non parlare
del miglioramento della tracciabilità di merci e di tutti i
processi di controllo e security dei passeggeri.

Tutto ciò comporta però la movimentazione di informazioni
“sensibili”, come quelle legate a transazioni economiche ma
anche ai dati personali dei viaggiatori. E più in generale
comporta il trattatamento di qualunque dato in maniera nuova al
punto da necessitare investimenti in hardware, software e una serie
di tecnologie di nuova generazione.

La questione della privacy e della protezione dei dati è
propritaria secondo gli analisti dell’Enisa i quali suggeriscono
la messa a punto di tecnologie e sistemi di autenticazione e
sicurezza che siano in grado di tutelare cittadini e compagnie
aeree. Bisogna considerare i rischi derivanti ad esempio dalla
diffusione dei virus che a catena possono infettare un numero
enorme di dispositivi considerata la loro capacità di essere
connessi fra loro. “È un mondo in continua evoluzione nel quale
la tipologia degli attacchi continua a trasformarsi”, puntualizza
Raoul Chiesa, socio co-fondatore e membro del
comitato direttivo dell’Associazione italiana per la sicurezza
informatica (Clusit) e membro dell’Enisa.

È necessario dunque testare accuratamente le tecnologie prima di
adottarle, raccomanda l’Enisa alla Commissione europea a cui
spetterà il compito di “mettere a punto le linee guida
all’applicazione della struttura normativa europea” e di
“allineare la ricerca con le necessità industriali e
societarie”.

Tutti da rivedere i modelli di business: “gli attori del
trasporto aereo – compagnie, aeroporti, addetti alla logistica,
agenzie di sicurezza per l’aviazione ecc. – devono facilitare
l’uso e l’inclusione dei differenti dispositivi attraverso
procedure e processi gestionali innovativi che consentano di
garantire la piena operatività in totale sicurezza”, si legge
nella parte del report dedicata alle raccomandazioni di tipo
“politico”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati