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Copyright online, in Europa è guerra. Gli editori pronti alle vie legali

Google ha deciso di non riconoscere compensi per le news visualizzate sul portale. L’Apig francese annuncia provvedimenti. Enpa ed Emma si appellano alla Ue: “E’ una sfida alla sovranità europea e nazionale”. Google: “La legge non obbliga al pagamento”

Pubblicato il 25 Ott 2019

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Il vento che preannuncia tempesta soffia dalla Francia, il primo Paese ad aver adottato la nuova normativa sul Copyright. Nonostante le indicazioni europee Google ha deciso di non riconoscere agli editori emolumenti per la visualizzazione delle news sul suo portale. I media francesi non ci stanno e si preparano a trascinare il colosso americano davanti alle autorità.

L’Apig, che raggruppa decine di quotidiani nazionali e locali, ha annunciato che farà pressione anche sul governo affinché si attivi nei confronti della società statunitense. “Siamo indignati“, ha dichiarato Jean-Michel Baylet, presidente dell’Apig e amministratore delegato del quotidiano Depeche du Midi. “Nessuno può infragere la legge, ma è quello che sta facendo Google. E qui è in gioco il futuro della stampa francese ed europea”. Il presidente Emmanuel Macron ha già dichiarato che Google dovrà conformarsi alla legge. E la situazione è destinata a complicarsi considerato che tutti gli stati membri dovranno ratificare entro giugno 2021.

Editori europei uniti: Enpa ed Emma si appellano alla Ue

Accanto alla Francia si schierano gli editori europei. L’Enpa, l’associazione degli editori Ue annuncia “possibili passi formali e legali per fermare l’abuso da parte di Google della sua posizione dominante”, ha detto Carlo Perrone, presidente dell’associazione. Posizione condivisa da un’altra associazione di categoria, la Emma, che esprime solidarietà ai colleghi francesi che protestano per la decisione unilaterale di Google che si è rifiutata di negoziare. Accordi. Enpa ed Enpa chiedono alla Ue di intervenire. “Il rifiuto di Google di pagare per l’uso di contenuti editoriali va contro le intenzioni delle leggi europee e francesi e rappresenta una sfida alla sovranità europea e nazionale”, ha detto il presidente di Emma Xavier Bouckaert.

La replica di Google: la legge non obbliga al pagamento

“Gli editori hanno ampia possibilità di scelta su come i loro contenuti vengano visualizzati su Google. Indipendentemente dalla scelta che fanno, noi non rimuoviamo nessuno dalla ricerca e non stiamo cambiando il modo in cui valutiamo la pertinenza di una pagina – sottolinea Google in una nota-.  La legge non richiede il pagamento per i link, e gli editori europei traggono già un valore significativo dagli 8 miliardi di visite che ricevono ogni mese dalle persone che effettuano ricerche su Google. E, naturalmente, siamo felici di rispondere a qualsiasi domanda che l’Autorità garante della concorrenza possa avere.

Sassoli esorta l’Italia: recepire al più presto la direttiva Copyright

Recepire al più presto la direttiva Ue sul copyright.L’appello al Parlamento italiano arriva dal presidente di quello europeo, David Sassoli, in occasione di un incontro con il numero uno della Siae Giulio Rapetti Mogol.

“Sul tema del diritto d’autore, il Parlamento Europeo ha fatto la propria parte – ha detto Sassoli – Adesso tocca ai parlamenti nazionali recepire la Direttiva Copyright, che garantisce a tutti il massimo di libertà e la propria autonomia nella gestione di contenuti che sono europei e che devono continuare ad essere la base di un grande patrimonio che riguarda tutti”.

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