Scuola, a Bolzano si studia con i tablet

Via al progetto “A scuola con un touch”: 350 tavolette saranno distribuite agli alunni di sette istituti altoatesini. Obiettivo: sperimentare l’efficacia delle nuove tecnologie applicate alla didattica

Pubblicato il 22 Set 2011

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Sperimentare la diffusione e l'utilizzo delle più moderne
tecnologie digitali nel mondo della formazione. È questo
l'obiettivo di ''A scuola con un touch'',
l’iniziativa – in fase sperimentale fino a gennaio 2012 – che
coinvolge sette scuole altoatesine di lingua italiana e oltre 350
ragazzi a cui verranno distribuiti 360 tablet.
''L'innovazione – spiega l'assessore alla scuola
italiana della Provincia di Bolzano, Christian Tommasini – deve
coinvolgere il mondo della formazione, il quale deve essere in
grado di sfruttare in maniera positiva a scopi didattici le grandi
possibilità offerte dalla tecnologia, rendendo fruibili i supporti
digitali più avanzati, come ad esempio i tablet, a studenti e
insegnanti''.

Tis e Provincia hanno predisposto un protocollo che lega
l'utilizzo dei tablet a progetti didattici che, in prospettiva,
potrebbero rivelarsi di grande importanza. ''Penso
all'integrazione o alla sostituzione dei libri di testo –
prosegue Tommasini – oppure alla predisposizione di un registro di
classe elettronico. Siamo convinti che questo progetto darà buoni
frutti, e potrà far compiere un salto di qualità ai processi
organizzativi e di apprendimento della scuola
altoatesina''.

''Le nuove generazioni – sottolinea l'assessore
all'innovazione Roberto Bizzo – per crescere, devono essere
messe nelle condizioni di utilizzare gli strumenti del proprio
tempo: solo investendo nel futuro, nella formazione, nei giovani,
si potrà pensare di superare l'attuale crisi e restare
competitivi''.  Secondo Bizzo, il progetto ''A
scuola con un touch'' rappresenta ''un tassello del
percorso portato avanti dalla Giunta provinciale: l'innovazione
deve coinvolgere tutta la società, compresa la scuola, e la vera
sfida è modernizzare l'Alto Adige”.
“Le eccellenze – conclude l'assessore – possono emergere
solo se sorrette da una società fortemente vocata
all'innovazione''.

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