AGENZIA DIGITALE

Agostino Ragosa: “Statuto, integrazione ed Europa. Ecco le mie priorità”

Il dg dell’Agenzia digitale al Corriere delle Comunicazioni: “Entro 45 giorni pienamente operativi. Andrò dalla Kroes perché all’Italia siano assegnati i fondi europei che le spettano”

Pubblicato il 16 Gen 2013

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“L’Agenzia digitale sarà operativa al più presto”. Lo ha detto al Corriere delle Comunicazioni, il dg dell’Agenzia digitale, Agostino Ragosa. “Sto lavorando perché lo statuto, che metterà l’ente nelle condizioni di lavorare, venga varato da questo governo entro 45 giorni – ha puntualizzato Ragosa – Da oggi mi sto dedicando, in particolar modo, alla chiusura dei bilancio degli enti che verranno accorpati all’Agenzia (Ddi e Agenzia per l’innovazione ndr) come prevede il mio ruolo di commissario straordinario”.

Tracciando un possibile piano d’azione, Ragosa ha evidenziato la necessità di “rafforzare i rapporti con l’Unione europea”. “La Ue – ricorda Ragosa – destina una quota significativa del Pil del suo bilancio complessivo su progetti considerati strategici. E proprio per questo motivo è necessario che l’Italia faccia sentire la sua presenza ai tavoli comunitari”. In questo senso Ragosa ha in programma una vista a Bruxelles al commissario per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, insieme al ministri per lo sviluppo economico Corrado Passera e a quello dell’Istruzione, Francesco Profumo.

Come anticipato dal Corriere delle Comunicazioni, il Miur ha notificato ieri sera il decreto di nomina bollinato dalla Corte dei Conti ad Agostino Ragosa. Ora manca solo la firma del contratto che arriverà a stretto giro.

Come previsto dal primo decreto Sviluppo Ragosa diventa anche commissario straordinario e dovrà gestire la “dismissione” dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione e Dipartimento per la digitalizzazione della PA della Presidenza del Consiglio che saranno accorpati all’ex DigitPA. L’articolo 22 prevede infatti che “il Direttore generale esercita in via transitoria le funzioni svolte dagli enti soppressi e dal Dipartimento, in qualità di commissario straordinario, fino alla nomina degli altri organi dell’Agenzia per l’Italia Digitale”. Ragosa è dunque anche commissario dell’ex DigitPA fino alla nomina del comitato di indirizzo.

Oltre al contratto, che come abbiamo detto sarà firmato a brevissimo, manca anche lo statuto dell’Agenzia per l’Italia digitale che come riportato ieri sul nostro sito giace sul tavolo dei ministeri per lo Sviluppo economico e quello dell’Istruzione, in attesa di passare alla presidenza del Consiglio dei ministri che dovrà varare un decreto ad hoc.

Nel provvedimento, la cui elaborazione è iniziata prima alla fine del dicembre scorso e la cui traccia è stata data ai ministeri dallo stesso Ragosa, sono contenute anche modalità per eleggere il comitato di indirizzo che dovrà essere composto da un rappresentante del Consiglio dei Ministri, un rappresentante del Ministero dello sviluppo economico, un rappresentante del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, uno del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, uno del Mef e infine due rappresentanti designati dalla Conferenza Unificata.

Lo statuto avrebbe dovuto prevedere anche le modalità per l’elezione del collegio dei revisori che, come scritto dal Corriere delle Comunicazioni, è invece stato eletto lo scorso 14 dicembre con Donato Attubato alla presidenza e Giuseppe Suppa e Maria Maddalena Novelli dirigente del Miur come componenti. Peccato che la nomina – prontamente registrata dalla Corte dei Conti il 21 dello stesso mese – sia stata effettuata in violazione dell’articolo 21 comma 4 del decreto 83/2012 (il primo decreto Crescita) che prevede che, entro 45 giorni dalla nomina del direttore generale dell’Agenzia, sia approvato lo statuto dell’ente “con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri” contenente sia i dettagli sulla nomina del comitato di indirizzo sia quello del collegio dei revisori. Sui revisori si è spinto il piede sull’acceleratore e la Corte dei Conti non ha fatto alcun rilievo su una nomina “contra legem”.

Lo statuto dettaglia quanto già previsto dal primo decreto Crescita, poi modificato dalla Legge di conversione 7 agosto 2012, secondo cui all’Agenzia sono affidate funzioni a sostegno dello sviluppo dell’amministrazione digitale; la progettazione e la realizzazione di una strategia per la larga banda, a beneficio delle imprese e dei cittadini; l’impostazione di una serie di interventi mirati per la scuola, proseguendo e razionalizzando gli esperimenti già in atto. La quarta funzioni è trasversale e comprende l’informazione, la formazione e i rapporti con gli organismi europei: attività strategica, necessaria anche per attingere ai fondi comunitari disponibili.

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