TELECOM ITALIA

Banda ultralarga, Recchi: “Ora passare alla fase operativa”

Il presidente di Telecom Italia: “Stanziamento Cipe da 2,2 miliardi passo importante, ma serve individuare presto le aree di intervento”. E sul ruolo di Vivendi: “Ci concentreremo sulla convergenza media-Tlc”

Pubblicato il 04 Set 2015

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Telecom Italia è in crescita e rispecchia quello che sta succedendo nel Paese. Ne è convinto il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, intervistato da Il Sole 24 Ore. “Verso l’Italia, oggi, c’è percezione di stabilità – dice Recchi – si presenta con un goodwill di credibilità grazie a importanti riforme come il Jobs Act messe in atto dall’attuale Governo”. Ci sono però “due importanti freni alla crescita del Paese: il costo fiscale e il costo della burocrazia”. Lo afferma in un’intervista al Sole 24 Ore Giuseppe

Il manager ravvisa anche nel Paese anche “una incapacità a produrre delle concrete strategie industriali per tutti i settori di riferimento”. In questo quadro, aggiunge, fa eccezione “il piano sulla banda ultralarga“. Lo stanziamento del Cipe dei primi 2,2 miliardi per lo sviluppo della rete ultraveloce “è un primo passo importante e il piano ci ha trovato entusiasti – sottolinea Recchi -. Ma mancano ancora i dettagli, che sono decisivi soprattutto per l’individuazione delle aree di intervento, e comunque tutta la parte operativa deve essere definita e dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno. Di certo noi parteciperemo a tutte le gare come abbiamo fatto per le ultime, vincendole tutte, mobilitando risorse per 750 milioni. E’ chiaro che la partnership pubblico privato e l’arrivo di fondi pubblici è un’ottima notizia per il Paese. Questo, ovviamente, nella misura in cui ognuno deve mantenere il proprio ruolo con il pubblico che fissa le regole e stanzia fondi ove necessari e il privato che fa investimenti sostenibili”.

Per quanto riguarda i colloqui tra Telecom ed Enel procedono “ma non ci sono ancora novità concrete”, aggiunge. “Metroweb era una importante opportunità di collaborazione”, ma “non si è trovato un accordo soddisfacente per entrambi. Noi però continuiamo a investire a prescindere da Metroweb con un piano che prevede su dieci miliardi di investimenti, cinque destinati a investimenti innovativi”.

Alla domanda circa l’eventualità che Cdp entri nel capitale di Telecom Italia, Recchi risponde: “Tutti gli azionisti sono i benvenuti. E’ opportuno sottolineare la separazione dei ruoli: il management di Telecom Italia è infatti impegnato a creare valore per tutti i soci, siamo misurati su questo”.

Sul fronte delle strategie di crescita Recchi spiega il ruolo di Vivendi. “In Vivendi-azionista vediamo due aspetti importanti che giudichiamo positivamente – afferma Recchi -: è un azionista forte, di lungo periodo, che crede nel Paese; ma è anche un azionista importante alla luce delle ultime operazioni messe in atto da Telecom Italia che vanno verso una convergenza tra media e tlc”.

“Stiamo vivendo una grande trasformazione tecnologica sul fronte delle tecnologie che porterà alla trasformazione del business model ancora tutto da scoprire – conclude il manager – Tutti gli azionisti sono benvenuti. E’ opportuno sottolineare la separazione dei ruoli: il management di Telecom Italia è infatti impegnato a creare valore per tutti i soci, siamo misurati su questo”.

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