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Blue economy, via all’ecosistema italiano delle tecnologie subacquee



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Annunciata un’alleanza strategica tra Federazione del Mare e WSense per formare nuove professionalità, rafforzare la cooperazione pubblico-privato e promuovere una gestione intelligente e sostenibile delle risorse marine

Pubblicato il 6 mag 2025




Adottare programmi e iniziative congiunti volti a promuovere la formazione di nuove competenze, creare occupazione qualificata e divulgare il valore della Blue economy, nell’ottica di dare vita a un vero e proprio ecosistema italiano delle tecnologie subacquee. È questo l’obiettivo del protocollo di collaborazione firmato ieri a Roma da Mario Mattioli, presidente della Federazione del Mare, e Chiara Petrioli, ceo di WSense.

La Federazione del Sistema Marittimo Italiano (in breve Federazione del Mare) dal 1994, membro dell’European Network of Maritime Cluster rappresenta la componente industriale del cluster marittimo italiano e ha il fine di dare rappresentanza unitaria al mondo marittimo del Paese, per consentirne l’apprezzamento come fattore di sviluppo ed affermarne la comunanza di valori, di cultura e di interessi, che scaturisce anche dal costante confronto con l’esperienza internazionale.

WSense è invece uno spin off dell’Università La Sapienza, attiva dal 2017 nella ricerca, sviluppo e industrializzazione di sistemi di comunicazione subacquea senza fili, con raccolta dati processati e trasmessi in superficie in tempo reale a fini di monitoraggio ambientale, oceanografico e di sicurezza delle infrastrutture critiche, incluse installazioni portuali, nonché supporto alle attività di manutenzione delle parti sommerse dei navigli, impegnata nella crescita tecnologica in favore dell’economia marittima nazionale

Favorire la cooperazione pubblico-privato

“L’impiego delle più avanzate tecnologie disponibili per la conoscenza dei fondali, delle acque profonde e di tutto quanto accade sotto la superficie dei mari è essenziale per la diffusione dell’innovazione, della conoscenza, delle competenze necessarie per rendere compatibili le attività marittime con la tutela dell’ambiente, del clima e la sicurezza delle infrastrutture critiche”, ha affermato Mario Mattioli. “Per tale motivo, abbiamo ritenuto importante l’avvio di una collaborazione tra il cluster marittimo nazionale in tutte le sue articolazioni e WSense. Federazione del Mare ritiene sia fondamentale favorire la cooperazione tra enti pubblici e privati che operano nei numerosi campi dell’economia del mare, ivi comprese quelle attività sotto la superficie del mare che promuovono e tutelano molti interessi fondamentali del Paese. Per questo saremo lieti di sviluppare sinergie anche con il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea, di cui peraltro WSense fa parte così come è tra i soci di Cluster Big – Cluster Tecnologico Nazionale Economia del Mare, con il quale la Federazione del Mare ha un’intesa sin dal 2021”.

Chiara Petrioli ha aggiunto che “contribuire alla creazione di un ecosistema in cui innovazione, sostenibilità e formazione si incontrano è al centro della nostra missione. Le tecnologie che sviluppiamo possono abilitare nuovi scenari nella Blue economy, rendendo possibile non solo una gestione più intelligente e sostenibile delle risorse marine, ma anche la nascita di competenze avanzate e nuove figure professionali. L’accordo con la Federazione del Mare rappresenta un’opportunità unica per valorizzare il potenziale del settore marittimo italiano e costruire insieme un futuro più resiliente e competitivo”

Una nuova rete di competenze e e imprese

Il protocollo apre la strada alla collaborazione tra il cluster marittimo ed altre realtà aziendali legate al mare al fine di creare una vera e propria rete di aziende del settore, con l’obiettivo di stringere alleanze, attrarre investimenti, consolidare le imprese e promuovere l’imprenditorialità in un comparto strategico per il Paese.

La cerimonia della firma, alla quale hanno partecipato esponenti del cluster marittimo italiano, delle istituzioni, esperti e imprenditori, è stata l’ulteriore occasione per affermare il fondamentale ruolo per un futuro economico prospero basato sull’economia blu in un’ottica più ampia ed inclusiva.

In particolare, l’ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, capo dipartimento delle Politiche per il Mare, e l’ammiraglio ispettore Capo Pietro Covino, intervenuto su delega del capo di Stato Maggiore della Marina Enrico Credendino, hanno ribadito la volontà delle istituzioni a procedere sulla strada della condivisione e di un concreto e produttivo dialogo con tutte le realtà del mondo del mare.

“Siamo una grande famiglia, unita dal mare. Da anni Federazione del lavora per promuovere il ruolo centrale dei mari nella ripresa economica del nostro Paese. E per poter fare un salto in avanti dobbiamo ascoltare tutto il settore della Blue economy”, ha precisato il presidente Mattioli chiarendo che “una delle chiavi per continuare a promuovere il settore è creare una rete di collegamento tra tutti coloro che compongono il prezioso settore produttivo della Blu economy, valorizzandoli, ascoltando le esigenze del settore grazie ad un Cluster marittimo in grado di rafforzare sempre più il dialogo tra imprese, istituzioni e mondo della ricerca”.

Per Chiara Petrioli “questo accordo non è solo un’opportunità per WSense, ma per l’intero ecosistema del mare. L’Italia ha tutte le carte in regola per sviluppare una filiera industriale d’eccellenza nei sistemi di monitoraggio subacqueo, nella sensoristica e nell’integrazione tra dati di superficie e sottomarini. La collaborazione con la Federazione del Mare – che riunisce le principali realtà nazionali della Blue Economy – favorirà l’incontro tra domanda e offerta di tecnologie d’avanguardia, stimolando nuove applicazioni e contribuendo a rendere il nostro Paese un riferimento internazionale nell’innovazione marina”, ha concluso la numero uno di WSense.

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