La regione del Medio Oriente e del Nord Africa (Mena) sta assistendo a una vera e propria rivoluzione nel settore delle telecomunicazioni, alimentata da rapidi progressi tecnologici, dall’evoluzione della domanda dei consumatori e da ambiziose iniziative governative. Ma anche dall’ingresso di nuovi investitori.
La combinazione di questi fattori porterà, secondo la società di ricerca Univdatos, a una crescita a tasso costante del 5,5% da qui al 2030. Una performance determinata soprattutto dalla rapida espansione delle reti fisse e broadband.
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I casi d’uso più interessanti nell’area
Secondo le stime della società di ricerca, che si riferiscono al 2022, il valore dell’area Mena è pari a 32,8 miliardi di dollari, ed è generato da uno dei mercati più dinamici e competitivi a livello globale. Il che implica una miriade di opportunità e sfide per gli operatori del settore che desiderano capitalizzare il suo potenziale. I principali operatori attivi sul mercato sono Batelco, Emirates Integrated Telecommunications Company, Etisalat, Oman Telecommunications Company, Ooredoo, Orange, Saudi Telecom Company, Telecom Egypt, Veon e Zain.
Tra gli ambiti di sviluppo più promettenti per i player di riferimento figurano l’implementazione delle reti 3G, la proliferazione delle applicazioni IoT, l’espansione dei servizi digitali e l’adozione di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e la blockchain. In questo contesto, partnership e collaborazioni tra i settori saranno fondamentali per sbloccare nuovi casi d’uso in grado di soddisfare le esigenze dei clienti.
L’evoluzione del segmento mobile
In attesa del boom della broadband fissa, è stata il segmento mobile a prendere il sopravvento nel 2022. Il che indica la crescente dipendenza della regione dalle comunicazioni cellulari per la connettività. Per esempio, con l’aumento degli smartphone e dell’utilizzo di internet mobile, gli operatori di telecomunicazioni si sono concentrati sull’espansione delle proprie reti mobili e sull’offerta di piani dati competitivi per soddisfare la crescente domanda di servizi mobili.
La tecnologia emersa come leader di mercato è la 4G, a dimostrazione dell’ampia adozione di servizi dati e internet mobile ad alta velocità. Gli operatori di telecomunicazioni hanno investito nell’aggiornamento delle proprie reti alla tecnologia 4G Lte per offrire velocità internet più elevate e prestazioni di rete migliorate, soddisfacendo le esigenze sia dei consumatori che delle aziende.
Crescono anche gli investimenti in data center
Sul fronte dei data center, bisogna invece fare riferimento ai dati di ResearchAndMarkets, che proprio in vista dell’exploit della regione ha aggiornato la propria offerta di report integrando il database “Mena Existing & Upcoming Data Center Portfolio“.
La capacità attuale dei data center nell’area Mena è superiore a 1 GW, e gli analisti di ResearchAndMarkets prevedono che in futuro si arriverà a circa 4,5 GW. Rispetto al valore del mercato, si stima che, entro il 2027, confluiranno nelle nuove infrastrutture circa 12 miliardi di dollari di nuovi investimenti.
È l’Arabia Saudita a dominare il mercato emergente dei data center, con quasi il 50% della capacità energetica totale. Capacità a cui si aggiungeranno ulteriori 700 MW entro la fine del 2025.
Cisco firma un protocollo d’intesa per la costruzione di data center AI
Non stupisce dunque che Cisco abbia firmato un protocollo di intesa per entrare nel consorzio Stargate Uae come partner tecnologico preferenziale per la costruzione di un data center AI ad Abu Dhabi con un obiettivo di capacità da 1 Gigawatt (la capacità iniziale è di 200 Megawatt) da attivare nel corso del 2026.
L’accordo strategico, siglato dal presidente e ceo di Cisco Chuck Robbins e dagli altri partner del consorzio – G42, OpenAI, Oracle, Nvidia e SoftBank Group – prevede la fornitura di soluzioni di networking evolute, sicurezza e osservabilità per accelerare la realizzazione di cluster di calcolo AI di nuova generazione.
“Con l’infrastruttura giusta, l’AI può trasformare i dati in nuove informazioni che consentono a ogni organizzazione di innovare più velocemente, affrontare sfide complesse e ottenere risultati tangibili”, commenta Robbins. “Cisco è orgogliosa di unirsi a questo consorzio, per sfruttare il potenziale dell’AI e realizzare l’infrastruttura abilitante per le scoperte di domani”.
L’annuncio fa seguito alla recente visita di Robbins in Bahrein, Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, dove Cisco ha annunciato una serie di iniziative strategiche che riguardano tutte le fasi della trasformazione dell’AI nella regione.
La partnership di Tim con Adio
Anche l’Italia, del resto, è della partita: con la partnership siglata in occasione dell’Italy-Uae Business Forum con Abu Dhabi Investment Office (Adio), Tim mira a rafforzare la sua espansione internazionale e la posizione di Abu Dhabi come hub globale per la connettività digitale avanzata e le tecnologie di nuova generazione.
La partnership prevede che Tim offra le proprie competenze in materia di comunicazioni sicure, cloud e applicazioni Internet of Things per migliorare la produttività industriale e rafforzare l’infrastruttura digitale di Abu Dhabi.
Nell’ambito di questo progetto, il gruppo guidato da Pietro Labrioola sta valutando l’opportunità di sviluppare soluzioni avanzate di comunicazione cibernetica e quantistica per reti pubbliche e private sicure e resilienti. E sta esplorando la possibilità di implementare tecnologie a banda larga e di telecomunicazione per supportare il lancio di progetti 5G e 6G in collaborazione con partner locali e internazionali.