Le mosse di Apple stanno accelerando due trasformazioni cruciali per l’industria mobile: da un lato, la spinta verso l’eSIM-only sugli ultimi modelli di iPhone; dall’altro, l’apertura al protocollo RCS su iPhone, che segna una convergenza con Android attesa da anni. Due scelte che, secondo gli esperti intervenuti al webinar Why Entitlement Is Mission-Critical for Mobile Operators organizzato da Mobile World Live, hanno effetti diretti sulle strategie degli operatori e sulla customer experience degli utenti.
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e-SIM: le scelte di Apple
Durante il suo intervento, Jeevithan Muttu, Vicepresidente Product e R&D di Motive, ha ricordato come l’annuncio di Apple sul lancio di iPhone 17 in versione eSIM-only in oltre 17 mercati al di fuori degli Stati Uniti, insieme al debutto dell’iPhone Air con la stessa impostazione a livello globale, non abbia colto di sorpresa chi segue l’evoluzione della connettività mobile. «Non è stata una sorpresa se avete osservato come il mercato si è evoluto», ha osservato Muttu, spiegando che la direzione intrapresa da Apple lascia prevedere che altri dispositivi seguiranno la stessa strada.
La progressiva eliminazione della SIM fisica costringe gli operatori a gestire la fase di attivazione in maniera diversa rispetto al passato. L’adozione di workflow digitali e la possibilità di trasferire un profilo da una SIM fisica a una eSIM, o da eSIM a eSIM, diventano elementi centrali per garantire agli utenti un onboarding fluido. La sfida è ancora più evidente quando si parla di trasferimento cross-OS, cioè dal mondo iOS a quello Android e viceversa. Muttu ha spiegato che «Apple e Google stanno lavorando insieme non solo per rendere possibile il trasferimento tra sistemi operativi, ma anche per sviluppare specifiche comuni».
Per gli utenti, questo significa avere maggiore libertà nel passaggio tra dispositivi, senza le complessità tipiche del cambio SIM. Per gli operatori, implica la necessità di infrastrutture scalabili in grado di supportare volumi crescenti di attivazioni remote, soprattutto con la diffusione dell’eSIM anche sui dispositivi secondari come Apple Watch e iPad.
La convergenza con Android
L’altro tema emerso con forza nel webinar riguarda l’arrivo dell’RCS su iPhone, che rappresenta un passaggio epocale nella messaggistica mobile. Come ha ricordato Muttu, «l’RCS, con la spinta di Google, è diventato il centro della scena circa due anni fa, ma con il supporto di Apple, tra sei mesi sarà un dato di fatto».
Il protocollo RCS, introdotto da tempo ma rimasto confinato soprattutto al mondo Android, diventerà così uno standard condiviso tra i due principali ecosistemi. Per la prima volta, la base indirizzabile potrà davvero superare i miliardi di utenti, riducendo la frammentazione che fino ad oggi ha caratterizzato i canali di messaggistica.
Per gli operatori, la conseguenza è duplice. Da una parte, l’integrazione di RCS nei dispositivi Apple offre la possibilità di proporre ai clienti un’esperienza più ricca e sicura rispetto all’SMS, grazie a funzioni avanzate come il supporto multimediale, le conferme di lettura e i gruppi. Dall’altra, apre la strada a nuovi modelli di autenticazione: Muttu ha sottolineato come l’uso della firma della SIM per convalidare l’identità dell’utente possa sostituire i tradizionali OTP via SMS, riducendo i rischi di spoofing e phishing e migliorando la sicurezza.
Un cambiamento strategico per le telecomunicazioni
L’impatto combinato di eSIM-only e RCS su iPhone obbliga le telecomunicazioni a ridefinire il proprio ruolo nell’ecosistema mobile. Non si tratta soltanto di aggiornare le procedure tecniche, ma di rivedere modelli di business e priorità strategiche.
Tim Hatt, Head of Research & Consulting di GSMA Intelligence, intervenuto nel panel, ha evidenziato come il provisioning sia ormai «un must-have», perché ogni fase della customer experience dipende dalla capacità degli operatori di garantire attivazioni senza attriti. Con l’eSIM, la fase di onboarding diventa digitale e immediata; con l’RCS, la messaggistica si trasforma in un servizio a valore aggiunto che può sostenere nuove forme di engagement e monetizzazione.
La convergenza Apple-Android riduce inoltre la possibilità per gli operatori di rimandare decisioni su infrastrutture e piattaforme. L’interoperabilità, che fino a pochi anni fa sembrava un obiettivo distante, è oggi una realtà che richiede risposte rapide e coordinate.
Gli operatori davanti a interoperabilità e nuove opportunità
Gli effetti delle mosse Apple si riflettono anche sui modelli di offerta degli operatori mobili. Telefónica Spain, rappresentata nel panel da Alexander Harmand, lavora sull’evoluzione delle piattaforme di rete per facilitare l’onboarding dei nuovi servizi, mentre Claro Brazil, con Christian Dantas Teles, sperimenta soluzioni di marketing innovative per semplificare il customer journey.In questo quadro, gli operatori devono affrontare un equilibrio complesso: da un lato garantire scalabilità e affidabilità, dall’altro valorizzare i nuovi standard per differenziare l’esperienza utente. L’RCS su iPhone, unito all’eSIM-only, segna infatti un passaggio da strumenti tecnici a leve strategiche, in grado di incidere sulla competitività in un mercato sempre più affollato.