Pronta la proposta di revisione del Piano Italia a 1 Giga. La cabina di regia per il Pnrr ha approvato un pacchetto di misure che mirano ad allungare i tempi di attuazione senza però perdere i fondi. ottobre
Il governo invierà la proposta alla Commissione europea entro l’8 ottobre per giungere a un via libera dell’Ecofin entro il 13 novembre. A fine mese è invece previsto il dibattito in Parlamento.
Indice degli argomenti
Il Fondo Nazionale Connettività
Per mantenere l’ambizione in termini di connettività digitale, viene introdotto un Fondo Nazionale Connettività a integrazione dell’attuale misura Italia a 1 giga, che viene rimodulata, uno strumento finanziario che assicura la disponibilità di risorse per una nuova gara volta a completare il collegamento a 1 Giga per i civici nelle aree grigie, a supporto della transizione digitale sull’intero territorio nazionale.
Piano Italia a 1 Giga, la “soluzione” del Governo
Nelle scorse settimane il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, aveva delineato il piano del governo per “salvare” i fondi del Piano Italia a 1 Giga. La base di partenza è stata la comunicazione da parte di Open Fiber di garantire, entro la scadenza del 30 giugno 2026, la copertura di oltre 700 mila numeri civici su circa 2,2 milioni totali aggiudicati all’operatore.
Per assicurare la copertura agli oltre 700 mila civici lasciati da Open Fiber, il governo italiano, con il via libera Ue, intende utilizzare le economie generate da Italia a 1 Giga e da altri Piani gestiti dal Dipartimento: circa 700 milioni per programmare due nuovi piani di copertura.
I nuovi obiettivi del Piano e l’ingresso del satellite
Il primo, con l’obiettivo di coprire circa 580mila civici sulla falsariga di Italia a 1 Giga, spiegava Butti, “avrà il vantaggio temporale di non essere più vincolato al 2026 ma agli obiettivi europei del Digital decade, quindi al 2030“.
Il secondo prevede l’uso di 145 milioni per l’adozione del modello di copertura ibrida con il satellite, sperimentato in Lombardia.
“In particolare”, ha annunciato Butti, “95 milioni verrebbero utilizzati per collegare oltre 80mila utenze espunte dal piano originario, quelle delle zone più remote, utilizzando il satellite per il backhauling e completando il collegamento con tecnologie terrestri”.
I civici divisi tra Ftth, Fwa e backhauling satellitare
A giugno il governo sembrava orientato verso un’altra soluzione, che aveva maggiori probabilità di incontrare il benestare della Commissione europea, ovvero una copertura provvisoria in Fwa e il recupero in fibra ottica entro un anno, quindi una sorta di proroga al 2027. Ma, come riferisce Fibralick, le parti hanno convenuto per una semplice riduzione delle unità da coprire con la fibra, “con un taglio proporzionale del contributo pubblico erogato, al netto di un ricalcolo degli extracosti attualmente stimati all’equivalente di 120.000 indirizzi, che verranno corrisposti a Open Fiber a titolo di ristoro”.
Lo Stato avrà a disposizione circa 700 milioni di euro per coprire in qualche modo questi 700.000 civici rimasti scoperti. Di questi 580.000 indirizzi saranno oggetto di un nuovo bando quasi identico a quello del Piano Italia a 1 Giga, e quindi coperti quasi certamente da Ftth o da Fwa terrestre ad alta capacità, con la scadenza non più al 2026 ma al 2030.
Altri 80.000 civici verranno serviti da reti terrestri, ovvero Ftth o Fwa, ma le cui centrali o torri avranno come backhauling una rete satellitare, su modello dell’attuale sperimentazione in atto in Lombardia. Il budget per questo intervento è di 95 milioni di euro.
Per gli ultimi 40.000 civici dimenticati, sarà previsto solamente un voucher da 1.300 euro per la sottoscrizione di un abbonamento satellitare, con un investimento massimo di 50 milioni di euro.