L’automazione delle reti si impone come elemento chiave per la gestione delle infrastrutture digitali moderne, sempre più complesse, distribuite e multi-cloud. Secondo il report “Network Automation Market by Network Automation Type – Global Forecast to 2030” pubblicato da MarketsandMarkets, il mercato globale dell’automazione delle reti crescerà da 7,88 miliardi di dollari nel 2025 a 12,38 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuo composto (Cagr) del 9,4%.
Questa crescita è alimentata da una convergenza di fattori tecnologici e operativi: l’adozione di architetture ibride, l’espansione dell’IoT, la diffusione dell’edge computing e l’accelerazione del 5G stanno rendendo le reti troppo articolate per essere gestite manualmente. In questo scenario, l’automazione diventa una risposta necessaria per garantire efficienza operativa, provisioning rapido e riduzione degli errori umani.
Indice degli argomenti
Intelligenza artificiale e Sdn: motori dell’automazione intelligente
Tra le tipologie di automazione, quella intelligente è destinata a crescere più rapidamente. Basata su machine learning, analytics avanzati e software predittivi, consente di ottimizzare le operazioni di rete in tempo reale. A differenza degli approcci manuali o script-driven, l’automazione intelligente è in grado di anticipare i problemi, suggerire configurazioni ottimali e adattare dinamicamente le risorse.
L’integrazione con tecnologie come Sdn (Software Defined Networking) e intent-based networking permette una gestione proattiva e resiliente delle infrastrutture, riducendo la complessità operativa e migliorando la qualità del servizio. Le reti diventano così auto-riparanti, scalabili e governabili in modo centralizzato, con una visibilità completa e una risposta automatica agli eventi.
5G ed edge computing: ambienti che richiedono automazione
Il rollout globale del 5G e la crescente adozione dell’edge computing stanno trasformando radicalmente il panorama delle telecomunicazioni. Le nuove reti, distribuite e a bassa latenza, richiedono gestione automatizzata e provisioning zero-touch, poiché l’intervento manuale non è più sostenibile in ambienti così dinamici.
Il 5G introduce una segmentazione della rete (network slicing) che necessita di orchestrazione automatica per garantire Sla differenziati e gestione efficiente delle risorse. L’edge computing impone una visibilità decentralizzata e una risposta rapida ai dati generati localmente, rendendo l’automazione una componente imprescindibile per la scalabilità.
Asia Pacifico: epicentro della crescita
Il report evidenzia come la regione Asia Pacifico registrerà il tasso di crescita più elevato nel periodo analizzato. Paesi come Cina, India, Giappone e Corea del Sud stanno investendo massicciamente in infrastrutture digitali, con progetti di 5G privato, cloud distribuito e trasformazione digitale sostenuta dai governi.
La Cina guida il mercato con investimenti aggressivi nei settori telco e cloud, mentre l’India si distingue per la rapidità di adozione, trainata da iniziative enterprise e sperimentazioni 5G. In questi contesti, l’automazione delle reti è vista come strumento per ridurre i costi operativi, accelerare il provisioning dei servizi e minimizzare gli errori umani, soprattutto in ambienti virtualizzati e multi-vendor.
Imprese: il segmento dominante
Il segmento enterprise rappresenta la quota di mercato più ampia, grazie alla crescente complessità delle infrastrutture IT aziendali. Le architetture multi-cloud, l’adozione di dispositivi IoT, la distribuzione geografica delle reti e il lavoro da remoto rendono la gestione manuale inefficiente e rischiosa.
Le imprese adottano soluzioni di automazione delle reti per semplificare le operazioni, ridurre i costi, garantire la conformità normativa e migliorare la sicurezza. Tecnologie come SDN, intent-based networking e analytics AI-driven permettono provisioning rapido, manutenzione predittiva e visibilità operativa avanzata. I settori più attivi includono finanza, sanità, retail, manifattura, energia e pubblica amministrazione, dove l’automazione supporta la digitalizzazione e la scalabilità.
Sicurezza e compliance: automazione come garanzia
Un altro driver fondamentale è rappresentato dalle minacce informatiche e dai requisiti di compliance sempre più stringenti. L’automazione consente di implementare monitoraggio continuo, patching automatico e enforcement delle policy, riducendo il rischio di vulnerabilità e garantendo la conformità alle normative.
In ambienti regolamentati, come quelli finanziari o sanitari, l’automazione delle reti diventa uno strumento per governare la complessità, tracciare le modifiche e rispondere in tempo reale agli incidenti, migliorando la postura di sicurezza e la resilienza operativa.
I protagonisti del mercato globale
Tra le aziende leader nel settore dell’automazione delle reti figurano Cisco, Ibm, Hpe, Huawei, VMware, Arista Networks, Nokia, Ericsson, Extreme Networks e Fujitsu. Questi player stanno investendo in soluzioni sempre più integrate, basate su AI, orchestrazione cloud-native e automazione end-to-end.
La competizione si gioca sulla capacità di offrire piattaforme scalabili, interoperabili e intelligenti, in grado di gestire ambienti complessi e supportare la trasformazione digitale dei clienti. L’innovazione si concentra su closed-loop automation, zero-touch provisioning e gestione predittiva, con l’obiettivo di rendere le reti sempre più autonome e adattive.
Automazione e sostenibilità: un binomio strategico
Oltre ai benefici operativi, l’automazione delle reti contribuisce anche agli obiettivi di sostenibilità. Automatizzare le operazioni di rete significa ottimizzare l’uso delle risorse, ridurre il consumo energetico e limitare gli sprechi, in linea con le strategie Esg delle imprese.
In un contesto in cui le reti diventano infrastrutture critiche per la società digitale, l’automazione rappresenta una leva per garantire continuità, scalabilità e resilienza, riducendo al contempo l’impatto ambientale e migliorando la qualità del servizio.