DIGITAL TAX

Digital tax, Zanetti: “Stop agli abusi delle web company”

Il sottosegretario all’Economia spiega la soluzione al vaglio del governo: “Provvedimento in linea con previsioni Ocse”. Da Google & co. lo Stato potrebbe ricavare tra i 2 e i 3 miliardi di imposte

Pubblicato il 24 Set 2015

Digital tax, Zanetti: “Stop agli abusi delle web company”

Una norma “antielusione digitale” per i big della rete per incassare tra i due e i tre miliardi dall’economia digitale: il sottosegretario all’Economia e segretario di Scelta Civica Enrico Zanetti (nella foto), torna a parlare in un’intervista al Sole 24 ore di digital tax dopo aver anticipato a CorCom alcuni temi nei giorni scorsi.

“La nostra soluzione – spiega -, affinabile in alcuni punti dai tecnici del Mef, e’ simile a quella recentemente adottata dalla liberale Inghilterra. Ed e’ proprio perché strutturata come norma antiabuso che non presenta alcun profilo di contrasto con previsioni Ocse e Trattati”. Zanetti parte dal dato di fatto di almeno “11 miliardi di volume d’affari del settore come base imponibile su cui calcolare le imposte”, una cifra “al ribasso, anche perché era riferita al 2013”; inoltre “la misura potrebbe valere anche per il settore delle scommesse illegali online e per molti altri oggi non intercettati”.

“Solo prendendo a riferimento Google, Apple, Facebook, eBay e Amazon questi hanno realizzato nel nostro paese nel 2013 circa 4 miliardi di fatturato – spiega -. Nelle casse dell’Erario però hanno versato solo 11,4 milioni di tasse”, quindi “una norma antiabuso finalizzata a far pagare tutti uguale per i profitti che conseguono in Italia” renderebbe possibile, “insieme ai tagli di spesa e alla flessibilità sul deficit, un imponente piano di riduzione delle tasse per tutte le imprese”.

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