Quanto vale l’impatto della banda ultralarga nelle aree bianche sulla produttività aziendale? Ovvero: cosa ne “guadagneranno” le piccole imprese italiane dall’arrivo della banda ultralarga in termini di performance operative? L’Istat ha deciso di indagare sulla questione e ha messo nero su bianco le conclusioni della sua indagine nel documento “Valutazione della relazione tra l’uso di Ict da parte delle microimprese, copertura a banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato e performance aziendale”. Circa 250mila le imprese fra 3 e 9 addetti prese in esame, pari a 1,2 milioni di addetti. “In tutti i domini considerati si avrebbe un aumento di produttività variabile dal 7% fino al 23% del valore aggiunto delle aree bianche/bianche dirette calcolato in assenza di investimenti e pari al 13% per il complesso di tutte le aree bianche italiane considerate”, si legge nel documento. E l’aumento medio del valore aggiunto per addetto a livello Italia risulterebbe essere di circa 4.900 euro. Nel documento è specificato che le aree bianche sono le zone in cui le infrastrutture per la banda larga sono inesistenti e nelle quali è poco probabile che le stesse saranno sviluppate nel prossimo futuro, ovvero quelle a fallimento di mercato, in cui è necessario l’intervento pubblico per garantire la copertura del servizio a banda ultralarga. Per le aree bianche dirette l’affidamento dei lavori avviene mediante una gara, completato l’intervento infrastrutturale, la proprietà delle infrastrutture rimane pubblica.
L’aumento percentuale massimo – indicano gli analisti – si registra nel settore dei Servizi diversi dal Commercio, che raccoglie la maggior parte delle imprese e degli addetti. Segue il settore delle Costruzioni con un aumento di valore aggiunto dell’11% e, infine, i settori del Commercio e dell’Industria in senso stretto entrambi con un aumento di valore aggiunto pari al 9%.
A livello territoriale i maggiori benefici riguarderebbero le imprese attive nel Nord-Ovest, con un aumento di valore aggiunto del 14%, prodotto da circa un terzo delle imprese esaminate. Seguono Nord-est e Centro le cui le imprese potrebbero produrre – secondo le stime dell’Istat – un valore aggiunto superiore del 12%. Il Sud e le Isole presentano le performance più basse in termini di aumento di valore aggiunto (9%), ma si tratta comunque di un impatto ragguardevole.
Scendendo ancora più in dettaglio Valle d’Aosta e Liguria beneficerebbero più delle altre dell’infrastrutturaa banda larga, con un aumento di valore aggiunto del 16%. Seguono Piemonte e Lombardia entrambe al 14% così come il Lazio che trainerebbe il Centro Italia con un analogo aumento di valore aggiunto. Nelle ultime posizioni Sicilia (7%), Sardegna (8%) e Puglia (8%). Riguardo all’amento del valore aggiunto per addetto quello riferito alle imprese del Mezzogiorno d’Italia è pari a poco meno della metà di quello delle imprese localizzate nel Nord-Ovest (rispettivamente 2.658 euro e 6.102 euro).
