L'ACQUISIZIONE

Google vuole crescere nel cloud B2B. E si prende la “piccola” Alooma

Acquisita la startup israeliana che si occupa di data migration. Il colosso di Mountain View punta a “imbarcare” aziende specializzate in servizi ad hoc per offrire funzionalità sempre più evolute ai propri clienti e battere la concorrenza con l’arma del valore aggiunto

Pubblicato il 20 Feb 2019

Antonio Dini

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Obiettivo B2B. La nuvola di Google dedicata alle imprese deve crescere. Per poterlo fare, serve offrire più servizi. E Sundar Pichai si attrezza acquistando ad esempio la piccola israeliana Alooma per una somma non rivelata, ma che ha finora raccolto 15 milioni di dollari di capitale di ventura da fondi come Sequoia Capital e Lightspeed.

Nel mercato del cloud aziendale Google non è un gigante: davanti a lei ci sono Amazon con AWS e Microsoft con Azure. Alla fine del 2018, secondo l’analista Canalys, l’azienda aveva circa l’8,5% del mercato complessivo, a fronte di avversari con quote di mercato in doppia cifra: Aws è al 31,7% e Azure al 16,8%. Ma l’azienda californiana continua ad accelerare.

Oltre a sostituire il capo della divisione cloud business Diane Greene con il veterano di Oracle Cloud, Thomas Kurian, infatti, Google sta puntando ad alcune piccole iniezioni di tecnologia molto specifiche che servono ad arricchire e completare il suo portafoglio prodotti. Alooma è una di questi. La promessa di Alooma è che gestisce le pipeline dei dati per i suoi utenti. Oltre a questo servizio di integrazione dati, Alooma aiuta anche a migrare al cloud, a ripulire questi dati e quindi a utilizzarli per casi di utilizzo di IA e di apprendimento automatico.

In un messaggio pubblicato ieri il responsabile della ingegnerizzazione di Google, Amit Ganesh, e il direttore della gestione del prodotto Google Cloud Platform, Dominic Preuss, hanno scritto: “Qui in Google Cloud ci impegniamo ad aiutare i clienti aziendali a migrare in modo semplice e sicuro i loro dati sulla nostra piattaforma. L’aggiunta di Alooma è una scelta naturale che ci consente di offrire ai clienti un’esperienza di migrazione automatizzata e semplificata a Google Cloud e di fornire loro l’accesso alla nostra gamma completa di servizi di database, dalle offerte di database open source gestite a soluzioni come Cloud Spanner e Cloud Bigtable”.

Da adesso in avanti Alooma non accetta nuovi clienti che vogliono migrare verso i concorrenti di Google. Ma l’azienda di Tel Aviv continua invece a supportare i clienti che hanno già attivato i servizi della piattaforma cloud.

I co-fondatori di Alooma sottolineano, infatti, che “il viaggio non è finito. Alooma ha sempre mirato a fornire il percorso più semplice ed efficiente per standardizzare i dati aziendali da ogni fonte e trasformarli in informazioni strategiche. L’adesione a Google Cloud ci porterà ad un passo in avanti verso la realizzazione di un’esperienza di migrazione completa del database self-service rafforzata dalla potenza della loro tecnologia cloud, tra cui analisi, sicurezza, intelligenza artificiale e apprendimento automatico”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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