LA SENTENZA

Calcio in streaming, “cartellino giallo” dal tribunale di Milano a un provider di Iptv pirata

La sezione specializzata imprese intima a CloudFare di interrompere la fornitura di servizi e di hosting alle organizzazioni che mandavano online illegalmente i match di serie A. L’ad della Lega Luigi De Siervo: “Azzereremo le trasmissioni illecite a tutela del nostro prodotto”

Pubblicato il 16 Feb 2021

A. S.

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Interrompere tutti i servizi prestati a favore delle Iptv illegali che trasmettono illegalmente in Italia, in streaming, le partite del campionato di calcio di Serie A, a partire dall’hosting. E’ la decisione presa dalla Sezione specializzata imprese del Tribunale di Milano nei confronti del provider statunitense CloudFare, che ha fissato in 5mila l’euro l’ammenda per per ogni giorno di inadempimento del provvedimento. Oltre a questo, si legge in una nota della Lega Serie A, il Tribunale di Milano ha anche disposto l’ordine a carico del provider Google Ireland Ltd di depositare in giudizio le informazioni che consentano l’identificazione dei destinatari dei propri servizi.

“L’obiettivo finale che ci siamo posti è l’azzeramento delle trasmissioni illecite, a tutela del nostro prodotto, dei licenziatari e del consumatore che si abbona ai servizi pay perché l’industria del calcio non può tollerare questo sottobosco malavitoso che drena risorse al sistema – Afferma Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A – i recenti provvedimenti emessi da diversi Tribunali, in particolare quello di Milano, ci confermano che stiamo agendo nella giusta direzione, e grazie alla stretta collaborazione con le forze dell’ordine abbiamo raggiunto risultati che nessun’altra Lega di calcio in Europa è riuscita ad ottenere negli ultimi mesi”.

Quella presa dal Tribunale di Milano è soltanto l’ultimo di una serie di provvedimenti “ottenuti dalla Lega Serie A sia presso il Tribunale civile di Milano”, prosegue il comunicato della Lega Serie A, che complessivamente hanno imposto agli Internet service provider  di impedire l’accesso a 160 servizi Iptv e bloccato 2.200 tra indirizzi IP e nomi a dominio, sia in sede penale nei confronti dei provider a cui si appoggiano i servizi di Iptv illeciti. “Tali provvedimenti – conclude la nota – garantiscono un livello di protezione unico a livello internazionale, prevedendo il blocco permanente e duraturo degli indirizzi Ip utilizzati per le trasmissioni illecite, e sono estesi alle successive variazioni di indirizzo adottate dalle organizzazioni criminali a capo delle Iptv illegali”.

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