SANITA'

Covid19, telemedicina “pilota” allo Spallanzani. E al Gaslini la fibra spinge le diagnosi a distanza

Al via “10 per 10”, progetto promosso dalla Regione Lazio: 10 medici gestiranno da remoto 100 pazienti tramite una piattaforma tecnologica collegata ad un’applicazione. A Genova via all’ospedale “diffuso e connesso”

Pubblicato il 24 Nov 2020

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Alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere e offrire una gestione più efficiente del malato? Con la tecnologia si può. A dimostrarlo ci proverà da oggi la piattaforma MyHospitalHub Pro, con dieci medici di medicina generale che seguiranno da remoto cento pazienti e i loro familiari, offrendo un’assistenza completa e in totale sicurezza. L’iniziativa, che mira a creare direttamente a casa i pazienti Covid-19 in sorveglianza attiva e isolamento fiduciario, rientra nel progetto “10 per 10”, pilota della Regione Lazio e dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani, in collaborazione con la Federazione dei Medici di medicina generale, l’Asl Roma3, ADiLife e Takeda Italia.

E’ dunque una soluzione digitale innovativa, e allo stesso tempo facile da utilizzare, a venire in aiuto in un momento critico come quello che stiamo vivendo, in cui gli ospedali e le strutture mediche sono in sovraccarico e a fatica riescono a gestire la mole enorme di domanda dovuta ad un’emergenza sanitaria eccezionale. Alla tecnologia poi si aggiunge la preziosa collaborazione delle sentinelle sul territorio nazionale, ovvero i medici di base, senza i quali non sarebbe stato possibile realizzare il progetto. Il tutto gestito ed organizzato dall’Inmi Lazzaro Spallanzani che coordinerà i 10 medici selezionati i quali, a loro volta, grazie alla piattaforma di telemonitoraggio, seguiranno a distanza i pazienti e si attiveranno ogni qual volta verranno oltrepassate determinate soglie critiche.

Parametri sempre sotto controllo

Ma come funziona MyHospitalHub Pro? Grazie ad una semplice app gratuita che si interfaccerà con il device multiparametrico, il paziente in isolamento domiciliare e i suoi familiari potranno tenere sotto controllo differenti parametri quali: temperatura corporea, pressione arteriosa, saturazione dell’ossigeno, Ecg, frequenza cardiaca e respiratoria. Il medico di medicina generale riceverà tutti i dati e sarà allertato nel caso di superamento delle soglie critiche. In caso di necessità potrà effettuare delle televisite di controllo e nel caso contattare, anche in teleconsulto, la struttura ospedaliera di riferimento per organizzare l’eventuale ospedalizzazione.

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Vaia (Spallanzani): “Si filtreranno solo le ospedalizzazioni necessarie”

“Rinforzare il territorio e l’assistenza domiciliare grazie all’innovazione tecnologica è fondamentale – spiega Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Inmi Lazzaro Spallanzani e coordinatore del progetto pilota -. Solo così sarà possibile evitare ricoveri inappropriati e dare al cittadino la possibilità di essere seguito a casa, in totale sicurezza. La pressione sui presidi ospedalieri in questa fase della malattia è sempre maggiore, siamo arrivati a dover gestire, solo nel Comune di Roma, circa 10mila nuovi casi alla settimana e ciò diventa impossibile senza un decisivo contributo del territorio. Grazie al progetto ‘10 per 10’, territorio e presidi ospedalieri agiscono di concerto: ciascun medico di famiglia prenderà in carico 10 pazienti Covid e li doterà di device multiparametrici di ultimissima generazione al fine di misurare direttamente presso le proprie abitazioni tutti i parametri vitali e prestare teleassistenza senza così appesantire il sistema ospedaliero. I medici potranno coordinarsi con la struttura dello Spallanzani per filtrare i ricoveri veramente necessari. Ciò lascerà spazio ai presidi ospedalieri per assicurare i normali ricoveri per patologie tempo-dipendenti (patologie oncologiche, chirurgiche, neurodegenerative, etc.). Nei prossimi giorni procederemo spediti con la selezione dei medici da coinvolgere, e la formazione sull’utilizzo della piattaforma di telemonitoraggio, messaci gentilmente a disposizione da Takeda Italia, e dei device”.

“Il progetto ‘10 per 10’ rientra tra le azioni che stiamo mettendo in piedi per implementare la medicina del territorio, con l’obiettivo primario di alleggerire gli ospedali e i pronto soccorso della Regione – aggiunge Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio -. Il processo di digitalizzazione dei nuovi processi di caring e healthcare cambierà certamente il rapporto dei cittadini con la propria salute e con il proprio stile di vita e sarà in grado di assicurare il passaggio da una medicina reattiva ad una partecipativa, preventiva e personalizzata, finalizzata a prevenire, prima ancora che curare, i potenziali pazienti, con notevoli benefici a livello di costi e tempo, soprattutto in un Paese come l’Italia, in cui la popolazione continua ad invecchiare e la domanda di cure è sempre più alta”.

L’ospedale del futuro che è già realtà grazie alla rete Open Fiber

L’iniziativa “10 per 10” si inserisce sulla scia in cui naviga anche un altro importante progetto nazionale che è già realtà. “Ospedale diffuso e altamente connesso”, frutto del lavoro dell’Istituto Pediatrico Gaslini di Genova e di Fibering Spa, sfrutterà la capillarità della rete in fibra ottica posata da Open Fiber per praticare con una connettività veloce e scalabile la telemedicina, la diagnosi a distanza casa-ospedale, la formazione con medici specializzati collegati da ogni parte del mondo, il trasferimento dei voluminosi dati elaborati dai ricercatori, l’intrattenimento su piattaforme televisive per i piccoli pazienti ricoverati nei reparti e la didattica a distanza per quelli in età scolare.

Il progetto “Ospedale diffuso e altamente connesso” rientra nel più ampio “Progetto Genova” realizzato da Fibering: un piano innovativo di collegamento di tutta l’area metropolitana di Genova, che si avvale dell’infrastruttura a banda ultra larga già posata in città da Open Fiber e che punta a ridisegnare il concetto di connettività, proponendo qualcosa di rivoluzionario, andando oltre le attuali strutture di rete in essere sul territorio italiano.
Alla base dell’iniziativa c’è la convinzione che la connettività oggi non possa più essere considerata un elemento accessorio, ma sia parte fondamentale dello sviluppo digitale italiano di cui può beneficiare anche  la nostra salute e le attività di prevenzione. Per questo la società di telecomunicazioni Fibering spa, nell’ambito del suo “Progetto Genova”, ha donato all’Istituto pediatrico Gaslini un link in fibra ottica punto-punto, che con la potenza inizialmente erogata del 10 Gbit/s, ma con scalabilità fino a 100 Gbit/s, ha dato la possibilità alla struttura ospedaliera di realizzare un progetto sanitario ambizioso e di riferimento nazionale.

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