LA DECISIONE

E-commerce: tegola Antitrust su quattro big player

Secondo l’Agcm, durante la pandemia, Unieuro, Mediaworld, Leroy Merlin e Monclick hanno adottato pratiche commerciali scorrette nelle attività di vendita online. Sanzione da 10 milioni complessivi

Pubblicato il 23 Dic 2021

ANTITRUST

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso una serie di procedimenti avviati nei confronti di Unieuro e della controllata Monclick, di Leroy Merlin Italia e di Mediamarket, a cui fa capo il brand del retail Mediaworld, sanzionandole in totale per 10,9 milioni di euro. Nello specifico, Unieuro ha ricevuto una multa da 4 milioni, Mediamarket una da 3,6 milioni, Leroy Merlin una da 3 milioni e Monclick una da 300 mila euro. È lo stesso Antitrust a comunicarlo con una nota.

I risultati delle istruttorie

Le istruttorie hanno consentito di accertare che le quattro società, nell’ambito dell’attività di ecommerce di prodotti di elettronica di consumo, elettrodomestici, ferramenta, bricolage, giardinaggio e altri prodotti per la casa, svolta tramite i propri siti web aziendali, hanno posto in essere – soprattutto nel periodo di emergenza sanitaria per il Covid 19 – alcune condotte scorrette, differenziate per ciascuna impresa ma tutte riconducibili a due pratiche commerciali non a norma. La prima, spiega l’Autorità, attiene alle criticità relative al momento dell’offerta di prodotti sul sito Internet, l’altra alle disfunzioni registrate successivamente all’acquisto online.

In particolare, sono stati ricondotti alla prima pratica la diffusione di informazioni inesatte e ingannevoli sull’effettiva disponibilità dei prodotti venduti online e sui relativi prezzi, oltre che sui tempi di consegna. Inoltre, con riferimento al processo di acquisto, l’addebito del pagamento o il blocco del plafond prima della conclusione del contratto e l’annullamento unilaterale degli ordini di numerosi consumatori.

Nell’ambito della seconda pratica giudicata scorretta, l’Antitrust cita la ritardata o la mancata consegna dei prodotti acquistati e regolarmente pagati dai consumatori, le informazioni ingannevoli sullo stato delle spedizioni, i ritardi e gli ostacoli in relazione all’esercizio dei diritti di rimborso dei consumatori, l’omessa o l’inadeguata assistenza post-vendita rispetto alle numerosissime richieste dei consumatori: in particolare, durante il periodo pandemico, sono state sospese molte attività di customer care, i ritardi e gli ostacoli per l’esercizio dei diritti di recesso e di rimborso dei consumatori.

L’attività dell’Antitrust sul fronte dell’ecommerce

Secondo l’Autorità, si tratta di condotte qualificabili come ingannevoli e aggressive perché suscettibili di ingannare i consumatori e di condizionarli indebitamente nell’acquisto o nell’esercizio dei loro diritti contrattuali.

“L’intervento dell’Antitrust si inquadra in un filone più ampio, volto ad assicurare il corretto ed equilibrato sviluppo dell’ecommerce, connotato dalla spersonalizzazione del rapporto d’acquisto e dalla posizione di inevitabile asimmetria informativa in cui versa il consumatore”, si legge nella nota. Secondo l’Autorità in quest’ambito è ancora più necessario assicurare la correttezza delle relazioni commerciali, attraverso una chiara e completa rappresentazione delle caratteristiche delle offerte che si pubblicizzano e del conseguente vincolo contrattuale e dei diritti dei consumatori, per consentire una scelta commerciale pienamente consapevole dapprima in ordine all’acquisto e poi all’esecuzione del rapporto contrattuale.

Le quattro società, entro 60 giorni, dovranno informare l’Autorità sulle iniziative assunte per superare gli elementi di criticità evidenziati nei provvedimenti sanzionatori adottati.

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