LA CLASSIFICA

La Cina “ipoteca” il 6G con il 40% dei brevetti

Lo rivela una ricerca Nikkei: Huawei l’azienda ad aver presentato il maggior numero di patent. Seguono gli Usa con il 35,2%, il Giappone con il 9,9% e l’Europa con l’8,9%

Pubblicato il 16 Set 2021

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La Cina mette l’ipoteca sul 6G. Secondo una ricerca realizzata dal Nikkei e dal centro di ricerca giapponese Cyber Creative Institute, il 40 per cento dei brevetti per il 6G, che dovrebbe debuttare commercialmente tra una decina di anni, sono in possesso di soggetti cinesi.

Nello studio sono stati presi in considerazione 20mila richieste di brevetto per nove tecnologie chiave per lo sviluppo del 6G, tra le quale le tecnologie quantistiche e l’intelligenza artificiale.

La Cina risulta aver presentato il 40,3 per cento delle richieste, seguita dagli Usa con il 35,2 per cento, il Giappone terzo con il 9,9 per cento, l’Europa quarta con l’8,9 per cento e la Corea del Sud quinta con il 4,2 per cento.

La stima è che la comunicazione mobile su reti 6G dovrebbe essere di 10 volte più rapida del già rapidissimo 5G. Si tratta di uno sviluppo cruciale per la produzione di automobili a guida autonoma, realtà virtuale ad alto impatto e definizione e per la diffusione globale di internet anche nei più remoti recessi del pianeta.

Per quanto riguarda l’infrastruttura, la gran parte dei brevetti sono stati presentati da Huawei, seguida dalla compagnia della rete elettrica cinese State Grid Corporation of China e da China Aerospace Science and Technology.

Huawei è anche la principale detentrice di brevetti 5G, con una quota del 12 per cento a
livello globale.  A novembre dello scorso anno l’Università della Scienza e Tecnologia elettronica della Cina ha spedito in orbita il primo satellite 6G mondiale.

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