INVESTIMENTI

La rivincita del Sud Italia? Passa dall’innovazione ma resta il nodo digital skill

Secondo un’analisi di EY e Luiss Business School, si è messa in moto la macchina dei cluster territoriali votati alla digitalizzazione anche grazie alle partnership pubblico-privato. La Campania regina delle startup, in Abruzzo vola la nuova occupazione. La Puglia scommette su 10 startup dell’Agrifood. E Omicron battezza un’Academy per formare talenti

Pubblicato il 05 Ott 2021

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Innovazione e Sud Italia: un rapporto in chiaroscuro. A fronte di un contesto occupazionale difficile (un dato su tutti: 45,4% di Neet tra 25 e 29 anni, contro il 21,4% del Nord), nel Mezzogiorno non mancano infatti cluster territoriali con un certo dinamismo sulle tematiche dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione. E le potenzialità sono a portata di mano. Ad alzare il sipario sullo scenario è un’analisi effettuata da EY in collaborazione con Luiss business school, i cui risultati sono stati diffusi in occasione della prima giornata dell’EY Digital Summit, dedicata proprio al rilancio del Mezzogiorno come laboratorio di innovazione e polo attrattivo per investimenti pubblici e privati. 

L’indagine traccia i contorni del contesto proprio mentre al Sud prendono il via due importanti iniziative improntate all’innovazione: la presentazione a Brindisi delle imprese che parteciperanno a “Bravo Innovation Hub Agrifood”, il nuovo programma di accelerazione che punta su progetti innovativi della filiera agroalimentare, e l’avvio di Omicron Academy, centro di formazione e cultura digitale nel Sud Italia per rispondere alle reali esigenze del mercato.

Campania regno delle startup, l’ Abruzzo “brilla” per occupazione

Secondo l’analisi effettuata da EY in collaborazione con Luiss business school, gli esempi virtuosi di innovazione coinvolgono un po’ tutte le regioni del Meridione: nel 2021, ad esempio, la Sardegna e la Campania risultano tra le regioni più attive in Italia per investimenti in R&S nel settore pubblico, mentre l’Abruzzo mostra un indice di occupazione in imprese innovative superiore alla media nazionale. La Campania è invece una delle regioni dove nascono più startup innovative (oltre 62mila, seconda solo alla Lombardia che ne conta oltre 67mila), mentre un trend positivo nello sviluppare innovazioni di prodotto e di processo è quello mostrato dalla regione Basilicata, in ascesa nel panorama nazionale, che negli ultimi anni sta dimostrando dei validi tentativi di crescita, testimoniata da alcuni casi di eccellenza che confermano la progettualità del territorio, dal punto di vista sia formativo che produttivo.

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Secondo Dario Bergamo, EY Government and public sector leader, “in termini di digitalizzazione, innovazione, infrastrutture e ricerca, nelle regioni meridionali sono sorte e si consolidano, soprattutto in prossimità di importanti poli universitari, esperienze tecnologiche certificate a livello nazionale. I fondi del Pnrr, insieme a tutte le altre risorse aggiuntive per lo sviluppo e la coesione, saranno dunque fondamentali per rafforzare questi ecosistemi. Oltre alla connettività, un sistema produttivo dinamico, una dotazione di capitale umano e sociale altamente qualificato e una pubblica amministrazione smart sono gli elementi funzionali al rilancio del Mezzogiorno e dall’analisi che abbiamo effettuato al Sud si rintracciano gli elementi essenziali per affrontare la sfida”.

Dieci startup innovative nell’Agrifood: a ognuna 41mila euro

Da Brindisi arriva invece la notizia della presentazione delle 10 startup che parteciperanno ad “Bravo innovation hub Agrifood”, il programma di accelerazione promosso dal Mise nell’ambito del Pon Imprese e competitività e realizzato da Invitalia con Tree, Future food, Talent garden, Sud speed up e Cetma. Si tratta di Saba technology, Earthaumations, Service biotech, Innovabile, Eco fly tech, Tziboo, Newtra food, Enismaro, Olivante e Drone air lab.

Le startup sono state selezionate da Invitalia con una call nazionale a cui hanno risposto 66 imprese con progetti innovativi nella filiera agroalimentare. Ognuna  si è aggiudicata un “pacchetto” del valore di 41.500 euro20.000 euro come contributo finanziario e 21.500 sotto forma di attività e servizi di formazione, mentorship e networking.

Un’Academy nel cuore della Puglia

E intanto, sul fronte digital skill, prendono il via le lezioni dell’Academy lanciata in Puglia dal gruppo Omicron, società attiva nella consulenza digitale e nella fornitura di servizi di Information technology. Si tratta di un centro di formazione professionale dedicato alle competenze digitali e ai nuovi mestieri ad esse connessi.
La nuova Academy ha come headquarter Brindisi: i corsi si svolgono sia in presenza che da remoto, quindi possono essere seguiti in tutta Italia. Obiettivo è rispondere a un’esigenza di mercato di tutto il paese: secondo uno studio effettuato dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre risulta che il 32,8 per cento delle assunzioni previste riguardano figure professionali di difficile reperimento a causa dell’impreparazione dei candidati o, addirittura, per la mancanza degli stessi. 

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