LA CLASSIFICA

Innovazione, Lazio da record: al top per brevetti e ricerca

Secondo lo European Regional Competitiveness index la regione è la più virtuosa d’Italia e tra le più avanzate nel Vecchio Continente. Seguono Lombardia, Provincia Autonoma di Trento ed Emilia Romagna. Zingaretti: “Premiate le nostre politiche di sostegno. Avanti così”. Via al nuovo datacenter regionale

Pubblicato il 04 Nov 2019

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Il Lazio è la regione più innovativa in Italia. A dirlo è l’European Regional Competitiveness index, il quarto e ultimo report della Commissione europea, a cura di Eurostat, sull’indice di competitività dei Paesi Ue, pubblicato sul sito ella Commissione Europea. L’Indice di Competitività Regionale (Rci) misura i principali fattori di competitività negli ultimi dieci anni per le regioni di tutta l’Unione europea. All’interno del rapporto sono elencati oltre 70 indicatori comparabili, attraverso cui viene misurata la capacità di una regione di offrire un ambiente attraente e sostenibile per le imprese e per i residenti che ci vivono e lavorano.

Per quanto riguarda l’indicatore relativo all’Innovazione, su una scala che va da 0 a 100, la media europea si attesta su un punteggio di 49.2. La Regione Lazio è l’unica tra quelle italiane, che supera questa media con un punteggio di 55.1. Per arrivare a questo risultato la Commissione Europea ha preso in considerazione diversi parametri che hanno portato a formulare un risultato così di spicco. Tra i differenti elementi che hanno portato all’elaborazione di questo dato ci sono le domande di brevetto, le pubblicazioni scientifiche, la spesa in ricerca e sviluppo e la percentuale di lavoratori in settori tecnologici sul totale, ma tra questi si trovano anche le esportazioni di prodotti di alto livello tecnologico. Anche a livello complessivo la regione Lazio si dimostra essere tra le più virtuose in Italia. Infatti, secondo l’Indice stilato dalla Commissione, per quanto riguarda la Competitività, il Lazio si trova al quarto posto con un punteggio di 53.9, dopo Lombardia (57.1), Provincia Autonoma di Trento (54.55) ed Emilia Romagna (53.19).

“Le politiche che abbiamo messo in atto in Regione stanno dando i loro frutti e se ne accorgono tutti – dice il governatore Nicola Zingaretti – Sono consapevole che il lavoro che abbiamo da fare non è finito ma questo è il risultato, figlio del grande lavoro fatto in questi anni in Regione e del coraggio del tessuto imprenditoriale capace di intercettare sfide e opportunità. Andiamo avanti così”.

Il nuovo data center della Regione

Con un investimento di 25 milioni di euro provenienti da fondi Fesr 2014-2020 e un risparmio annuo di circa 2,5 milioni tra locazioni, logistica, licenze, hardware e servizi, è stato inaugurato oggi il nuovo Data center regionale, il cuore della Information Technology del Lazio e il più innovativo tra le PA in Italia. Innovazione, semplificazione e risparmio sono le parole chiave di questa importante iniziativa che confermano la Regione Lazio come amministrazione all’avanguardia con una delle infrastrutture tecnologiche più avanzate del Paese.”Questo è il salto nel futuro, è uno dei più moderni, forse il più moderno data center italiano – commenta Nicola Zingaretti -Diventa la casa della banca dati, di tutto ciò che è utile per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini: dalla sanità, all’anagrafe ai big data, affinché le persone da casa possano capire cosa sta accadendo su determinate situazioni. Sappiamo quanto la rivoluzione digitale sia il futuro e il Lazio arriva prontissimo a questo appuntamento”.

Il Data Center regionale è un sistema complesso e innovativo (con 140 km di fibra e 1.000 km di rame) che permette di centralizzare e migliorare i servizi informatici rivolti ai cittadini, tra gli altri, nei settori sanitario, del lavoro, della cultura, del turismo e dell’agricoltura.”La prima applicazione ovviamente sarà sulla sanità – spiega Zingaretti – attraverso il miglioramento della qualità dei servizi, e quella che noi chiamiamo ‘la sanità in tasca’ perché con la nuova app già oggi si possono scaricare i referti ma con lo sviluppo di questo progetto si potrà fare davvero tutto, dal cellulare o da un computer: dalla prenotazione, ai referti, fino alle nuove frontiere della sanità digitale off”.La nuova infrastruttura favorisce l’interazione con altri Data Center nazionali e internazionali, arricchendo il ventaglio di servizi erogabili. Inoltre, permette di superare l’attuale frammentazione e dispersione sul territorio di Data center delle Pa e società partecipate riducendo progressivamente il digital divide di asl, aziende ospedaliere, aziende regionali e piccoli e medi Comuni. Dà la possibilità concreta di rispettare il Piano triennale Agid, il piano nazionale dell’Agenda digitale nella Pubblica Amministrazione. E non da ultimo offre la possibilità di sfruttare al meglio i fondi comunitari.

Il nuovo Data center rappresenta un enorme passo in avanti nella crescita digitale a favore non solo del buon funzionamento della Regione, ma anche di tutti i soggetti pubblici e privati ad essa collegati, dagli ospedali alle società regionali, dalle comunità ed enti locali alle imprese della nostra regione, sarà il motore per la crescita digitale del Lazio e per raggiungere gli obiettivi fissati con l’Agenda digitale.Il Data center è dedicato alla memoria di Antonella Giulia Pizzaleo, responsabile dell’agenda digitale del Lazio, scomparsa lo scorso gennaio.Primo passo sarà l’implementazione della Ran Sanità (Regional area network), ossia il collegamento in rete a banda larga, di tutti i poli sanitari del Lazio, connessi attraverso il Data center. Un’innovazione che verrà finaziata con ulteriori 14 milioni di euro di fondi europei.

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