Robuste misure di cybersicurezza sono essenziali per proteggere l’infrastruttura aziendale e i dati sensibili anche per le aziende delle telecomunicazioni, come si legge nel caso di studio “Strengthening cybersecurity for a European telecommunications company through training and simulations” pubblicato da Hitachi Cyber.
Questo caso si è concentrato, in particolare, su un operatore che voleva garantire la conformità agli standard ISO27001: ciò ha fatto emergere la necessità di una maggiore consapevolezza dei dipendenti e di protocolli di sicurezza completi. Formazione delle persone e simulazioni dei cyberattacchi per acquisire la capacità di una risposta proattiva sono stati gli elementi fondamentali per rafforzare la postura di sicurezza di questa telco.
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Cybersicurezza, alle telco serve un approccio consapevole
L’azienda in questione mancava di una chiara comprensione della propria postura di sicurezza informatica, non avendo condotto test di penetrazione regolari o valutazioni delle vulnerabilità. È così emersa l’urgente necessità di un approccio strutturato alla sicurezza informatica, in particolare per aumentare la consapevolezza e la prontezza dei dipendenti.
La situazione di partenza di questa telco europea era quella di una comprensione limitata della propria postura di sicurezza informatica: l’assenza di penetration test regolari e di costanti valutazioni delle vulnerabilità significava che l’azienda non aveva una chiara comprensione della propria postura di cybersicurezza complessiva. Questa mancanza di awareness ostacolava la gestione proattiva dei rischi e minava l’efficacia delle azioni per mitigare le minacce.
L’importanza della formazione dei dipendenti
Inoltre, l’assenza di un programma completo di formazione sulla cybersicurezza faceva sì che i dipendenti fossero impreparati a riconoscere e rispondere alle minacce di social engineering, come gli attacchi di phishing, che sono tra le più temibili.
Questa vulnerabilità rappresenta un rischio significativo per la sicurezza dei dati e l’integrità complessiva dell’organizzazione ed è particolarmente dipendente dal comportamento delle persone.
Dalle simulazioni ai pen test: le soluzioni da adottare
In questo specifico caso, sono state adottate le seguenti soluzioni per migliorare la cybersicurezza della telco.
Penetration test: Hitachi Cyber ha condotto pen test per valutare i sistemi, le reti e le applicazioni dell’azienda alla ricerca di vulnerabilità. Hacker etici hanno simulato attacchi per identificare debolezze e potenziali punti di ingresso. I risultati hanno permesso di attuare miglioramenti mirati alla sicurezza, garantendo una mitigazione proattiva dei rischi.
Valutazione e gestione delle vulnerabilità: è stata condotta una valutazione sistematica delle vulnerabilità per identificare, valutare e dare priorità alle vulnerabilità presenti nell’infrastruttura dell’azienda. Questo processo ha portato a efficaci azioni di patching regolazioni della configurazione, seguite da un monitoraggio continuo per mantenere e rafforzare costantemente la sicurezza raggiunta.
Formazione, social engineering e simulazioni: Sono stati implementati programmi di formazione sulla cybersicurezza personalizzati per educare i dipendenti sulle minacce informatiche attuali e sulle migliori pratiche per proteggere le informazioni. Questi programmi sono composti da sessioni interattive progettate per coinvolgere e migliorare l’esperienza di apprendimento. Inoltre, sono state condotte simulazioni di phishing per testare e migliorare la capacità dei dipendenti di riconoscere e rispondere ai tentativi di frode, fornendo strumenti pratici e feedback immediato per potenziare significativamente le loro capacità difensive.
La cybersicurezza protegge operazioni e reputazione
I test, le simulazioni e le valutazione delle vulnerabilità hanno fornito la base di conoscenza per attuare una strategia più consapevole ed efficace di cybersicurezza, alzando consapevolezza e difese. Nel concreto, l’implementazione di queste misure di sicurezza informatica complete ha portato a miglioramenti significativi nella postura di sicurezza complessiva di questa telco.
La formazione dei dipendenti ha contribuito a un approccio più proattivo alla sicurezza informatica. I dipendenti hanno acquisito gli strumenti per gestire efficacemente gli incidenti di sicurezza, minimizzando gli impatti potenziali e riducendo i tempi di risposta.
Il prossimo passo per questa telco sarà l’espansione proprio delle attività di formazione e consapevolezza sulla cybersicurezza, con aggiornamenti regolari dei contenuti formativi in modo da poter affrontare minacce alla sicurezza in continua evoluzione. Anche i penetration test e la gestione delle vulnerabilità devono avvenire su base regolare.
Il risultato chiave di questa postura di sicurezza elevata è la protezione delle operazioni e della reputazione.
Anche nell’era dell’Ai la parola d’ordine è formazione
In ambito cybersecurity, le imprese dovrebbero adottare un approccio sistemico e multidisciplinare alla governance dell’Ai, che integri competenze tecniche e legali: a dirlo è il nuovo paper “IA e Cybersecurity“, realizzato dai gruppi di lavoro “Intelligenza artificiale” e “Cybersecurity” di Anitec-Assinform (l’Associazione di Confindustria che rappresenta le principali aziende del settore Ict in Italia), a conferma della rilevanza della consapevolezza e del comportamento umano in ambito cybersicurezza.
L’approccio sistemico di cui parla lo studio, realizzato in collaborazione con Cefriel, Exprivia, Hewlett Packard Enterprise, Ibm, Kyndryl, Microsoft, Oracle e Tim, implica definire framework di gestione chiari, in grado di assicurare trasparenza nei processi decisionali automatizzati, tracciabilità delle attività algoritmiche e protezione dei dati sensibili utilizzati per l’addestramento dei modelli.
Diverse soluzioni di Ai disponibili per le imprese aiutano a rafforzare la cybersicurezza, tra cui strumenti basati su machine learning per il rilevamento di anomalie, piattaforme di threat intelligence fondate su big data, sistemi di sicurezza potenziati da Ai (AI-enhanced security), programmi di training adattivo per i dipendenti (AI-enhanced training), tecnologie di protezione dei modelli stessi (Secure AI), nonché le opportunità future legate al Federated Learning, Edge e Actionable AI.
L’Associazione delle imprese Ict individua tre aree prioritarie di policy per favorire la diffusione di soluzioni digitali avanzate in cybersecurity, di cui la prima è investire nella formazione per colmare il divario di competenze digitali, incrementando la formazione in cybersecurity e promuovendo la cultura delle cybersicurezza.
Le altre misure indicate sono ricorrere all’innovazione dal basso e al supporto delle startup, fondamentale nello sviluppo di soluzioni innovative per la difesa cibernetica, e rendere le infrastrutture digitali resilienti, visto che queste costituiscono il fondamento dell’intera catena del valore digitale.