La crescita esponenziale dell’Internet of Things (IoT) sta cambiando radicalmente il panorama tecnologico globale. Se è naturale pensare che le applicazioni più comuni per la connettività cellulare puntino al 5G per via della sua maggiore velocità e capacità rispetto al 4G, in realtà la vera sfida del 5G riguarda un segmento ben più ampio e strategico: i dispositivi IoT a bassa capacità ma ad altissimo volume. Questo articolo esplora perché l’adozione del 5G RedCap (reduced capability) è cruciale per lo sviluppo futuro dell’ecosistema IoT, quali sono gli ostacoli attuali e come superarli.
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Cos’è la 5G RedCap (Reduced Capability)?
La 5G RedCap (Reduced Capability) è una specifica tecnologia all’interno dello standard 5G pensata per dispositivi IoT e applicazioni che richiedono connettività cellulare, ma con requisiti di prestazioni e larghezza di banda inferiori rispetto ai device tradizionali ad alta capacità, come smartphone o visori VR (Virtual Reality).
In pratica, RedCap offre una versione “ridotta” del 5G, ottimizzata per dispositivi che non hanno bisogno di trasferire grandi quantità di dati o di aggiornamenti rapidissimi, ma che devono garantire efficienza energetica, costi contenuti, copertura affidabile e performance adeguate.
Dal punto di vista tecnico, 5G RedCap semplifica alcune funzionalità complesse del 5G “full”, riducendo la complessità del modem e l’utilizzo di risorse radio, il che si traduce in minori consumi energetici e costi di produzione inferiori. Ad esempio, limita la banda supportata, il numero di antenne e alcune funzionalità avanzate come la Massive Mimo o le frequenze mmWave, rendendo così il dispositivo più semplice e adatto a casi d’uso con requisiti meno esigenti.
Questa tecnologia consente quindi di supportare un’ampia gamma di dispositivi IoT, come sensori, wearables, dispositivi per smart city, semafori intelligenti e monitor per la salute, favorendo una diffusione più ampia e sostenibile del 5G anche in settori con vincoli di consumo energetico e costi.
I vantaggi concreti della 5G RedCap includono:
- Riduzione dei costi di produzione grazie a modem più semplici e componenti meno costosi;
- Maggiore efficienza energetica, essenziale per dispositivi alimentati a batteria;
- Copertura migliorata grazie a tecniche di rete 5G ottimizzate per la connettività a bassa potenza;
- Scalabilità per supportare milioni di dispositivi connessi in modo efficiente;
- Flessibilità di implementazione che permette di adattarsi a diversi settori e applicazioni con esigenze specifiche.
In sintesi, 5G RedCap rappresenta un compromesso tra prestazioni e semplicità, che permette di portare i vantaggi del 5G in applicazioni con esigenze più “leggere”, facilitando così la crescita dell’ecosistema IoT su scala globale.
L’importanza strategica dei dispositivi IoT a capacità ridotta
A livello razionale, è evidente che i dispositivi IoT supereranno in numero smartphone, visori VR e altri device ad alta larghezza di banda. Nel concreto, però, l’adozione del 5G in questo ambito non è solo una questione tecnica, ma anche economica e strategica. Prendiamo ad esempio la Cina, dove i semafori trasmettono informazioni sul traffico in tempo reale a servizi come Baidu Maps o Waze. Questo tipo di comunicazione non richiede trasmissioni di grandi quantità di dati o aggiornamenti rapidissimi: basta una connettività a capacità ridotta, che è esattamente ciò che il 5G RedCap mira a garantire.
Anche dispositivi indossabili come smartwatch o monitor per la salute rientrano in questa categoria. Alcuni sono fortemente limitati dal punto di vista energetico, mentre altri, pur potendo sfruttare l’alimentazione elettrica, necessitano di soluzioni economiche e scalabili per la distribuzione su larga scala.
I limiti dell’adozione 5G RedCap: costi e mercato frammentato
Nonostante le potenzialità, l’adozione del 5G RedCap per dispositivi IoT ad alto volume procede più lentamente del previsto. Il mercato non handset per IoT si stima tra 600 e 800 milioni di unità annuali, la maggior parte delle quali ancora basata su 4G. Mentre gli investimenti infrastrutturali si spostano verso il 5G, i produttori di dispositivi IoT sembrano non avere fretta di abbracciare la nuova tecnologia.
Le ragioni sono essenzialmente due. Primo, il 5G non offre ancora vantaggi di costo e prestazioni tali da giustificare un passaggio immediato dal 4G, se non per la garanzia di futuro supporto. Secondo, l’ingresso nel mercato dei dispositivi a capacità ridotta ha visto negli ultimi anni una saturazione con prodotti proprietari che ha causato una forte competizione e una pressione sui prezzi, spingendo i produttori di apparecchiature originali a concentrarsi su strategie di breve termine piuttosto che su innovazioni di lungo periodo.
Come i modem flessibili possono accelerare la diffusione del 5G RedCap
Per superare queste criticità, è fondamentale puntare su modem flessibili che consentano i produttori di apparecchiature originali di IoT di trovare un valore aggiunto tangibile nel passaggio al 5G. Le soluzioni devono offrire una combinazione di costi contenuti, dimensioni ridotte e prestazioni superiori rispetto alle attuali tecnologie 4G, senza trascurare la flessibilità necessaria a sostenere innovazioni future.
Tra le strategie emergenti si trovano soluzioni che spaziano da modem hardwired ad alte prestazioni a radio software-defined (Sdr), che offrono massima adattabilità e longevità tecnica. Inoltre, il supporto alle reti satellitari (Ntn) rappresenta un’opportunità chiave per l’IoT, soprattutto per applicazioni remote come agricoltura di precisione e gestione delle emergenze, dove la copertura cellulare tradizionale è assente o insufficiente.
La sfida e l’opportunità del 5G RedCap per l’IoT
Il futuro dell’IoT passa inevitabilmente dal 5G RedCap. Il passaggio a questa tecnologia è essenziale non solo per garantire la sostenibilità a lungo termine dei dispositivi connessi, ma anche per favorire una crescita di mercato sostenibile e innovativa. Affinché ciò accada, produttori e operatori devono adottare strategie mirate basate su piattaforme modem flessibili e a basso consumo, capaci di rispondere alle esigenze specifiche di costo, performance e scalabilità.