Il gruppo informatico Atos, nel pieno di una ristrutturazione finanziaria, ha avviato trattative esclusive con lo Stato francese per cedere le attività strategiche del suo ramo ‘Advanced Computing’, che comprendono in particolare i supercomputer utilizzati per la deterrenza nucleare. L’operazione, che riguarda anche server che partecipano ad attività di intelligenza artificiale, riguarda l’intero ramo, per un valore aziendale compreso tra 500 e 625 milioni di euro. L’offerta dello Stato francese prevede una deadline per le trattative in corso al 31 maggio 2025.
Una misura per far fronte all’ingente debito
Atos, che assicura le comunicazioni per i servizi militari e segreti francesi e produce server per la realizzazione di supercomputer, è in fase di ristrutturazione per far fronte all’ingente debito. Da mesi il governo sta compiendo uno sforzo concertato per raggiungere un accordo che consenta di mantenere il controllo sugli asset tecnologici strategici di Atos all’interno del Paese. L’obiettivo è quello di siglare un accordo di acquisto di azioni entro il 31 maggio, quando scadrà il periodo di esclusività, aggiungendo che un pagamento iniziale di 150 milioni di euro sarà effettuato alla firma dell’accordo.
“È compito dello Stato francese garantire, in qualità di azionista quando è giustificato, la continuità e lo sviluppo delle attività industriali più strategiche per la nostra sovranità”, ha dichiarato il ministro delle Finanze francese Antoine Armand in un comunicato.
Ipotesi nazionalizzazione per il futuro
Advanced Computing, Critical Systems e Cyber Products fanno parte dell’unità di cybersecurity Bds di Atos. Le due unità impiegano circa 4.000 persone e generano un fatturato annuo di circa 900 milioni di euro. Atos ha inoltre dichiarato che avvierà un processo di vendita formale per i sistemi critici e i prodotti informatici di Bds.
La Commissione Finanze del Parlamento ha intanto fatto sapere di aver adottato un emendamento che potrebbe portare alla nazionalizzazione di Atos.