Anitec-Assinform ha lanciato un appello per lo stop the clock all’AI Act. In altre parole, si chiede alla Commissione di Bruxelles il rinvio dell’applicazione del nuovo regolamento europeo sull’intelligenza artificiale. In particolare, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese italiane dell’Information Technology segnala la criticità dell’entrata in vigore dell’AI Act senza che le imprese possano essersi adeguate agli standard tecnici, attesi – secondo Cen-Cenelec – non prima dell’inizio del 2026.
La richiesta di Anitec-Assinform è arrivata in occasione della visita in Italia della vicepresidente esecutiva della Commissione europea per la Sovranità tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia, Henna Virkkunen.
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L’impatto dell’AI sulle imprese italiane
“L’intelligenza artificiale sta già trasformando il modo in cui le imprese lavorano e competono. In questa fase è fondamentale garantire alle aziende un quadro normativo stabile e comprensibile, soprattutto per le pmi”, sottolinea Massimo Dal Checco, presidente di Anitec-Assinform. “L’AI Act è un passo importante, ma i nuovi profili di compliance che prevede sono senza precedenti, e le imprese hanno bisogno di più tempo per adottarli efficacemente. Chiediamo che l’applicabilità degli obblighi previsti dal Regolamento sia rinviata di due anni: senza questa gradualità, rischiamo di frenare la competitività europea proprio in una fase di grande sviluppo per l’AI”.
La complessità normativa rischia di rallentare l’innovazione
Anitec-Assinform rimarca come il settore digitale italiano rappresenta un pilastro dell’economia nazionale, con un valore di mercato complessivo di quasi 82 miliardi di euro e circa 700mila addetti. All’interno di questo ecosistema, il mercato dell’intelligenza artificiale ha segnato una crescita particolarmente rilevante, raggiungendo nel 2024 i 935,1 milioni di euro, con un aumento del 38,7% rispetto al 2023. Un ritmo di crescita di gran lunga superiore a quello del Pil nazionale.
Questo slancio, secondo l’associazione, si confronta oggi con una crescente complessità normativa, che rischia di rallentare innovazione e investimenti, soprattutto per le imprese meno strutturate.
“Con questo appello”, si legge in una nota dell’associazione, “Anitec-Assinform rinnova la propria disponibilità al dialogo con le istituzioni europee, per promuovere una normativa più chiara, proporzionata e concretamente applicabile, in grado di sostenere la crescita dell’ecosistema digitale italiano ed europeo.
Le tappe per la compliance all’AI Act
L’AI Act, il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, è entrato in vigore il 1° agosto 2024, ma gli obblighi per le imprese e le organizzazioni vengono applicati gradualmente. Alcune disposizioni, come i divieti e gli obblighi di alfabetizzazione sull’intelligenza, sono già in vigore dal 2 febbraio 2025. La maggior parte delle norme, invece, diventerà applicabile a partire dal 2 agosto 2026, con alcuni casi specifici che avranno scadenze successive. La prossima tappa è quella del 2 agosto 2025, quando scatterà l’entrata in vigore delle norme per i sistemi di AI di uso generale.
Le conseguenze per le telco
In questo contesto, anche le società di telecomunicazioni devono fare i conti con l’applicazione dell’AI Act: un approfondimento di TmForum spiega che il regolamento non cambierà la loro strategia sull’AI, ma aumenterà il lavoro di compliance e i costi per soddisfare i nuovi requisiti legali. I casi d’uso con AI come i chatbot per il servizio clienti, sebbene a basso rischio, richiederanno trasparenza, mentre altri potrebbero rientrare nella categoria ad alto rischio, comportando obblighi normativi aggiuntivi. Il regolamento inoltre si applica anche alle aziende al di fuori dell’Europa, il che significa che le telco mondiali devono essere consapevoli degli impatti potenziali.
Le telco si stanno già preparando per le nuove regole, adattando le loro strategie di governance e incorporando la compliance normativa nello sviluppo e nei casi d’uso dell’AI. Diverse compagnie, tra cui Deutsche Telekom, Kpn e Orange, fanno parte delle prime cento che hanno aderito all’AI Pact europeo, un insieme di impegni volontari per anticipare il rispetto dei requisiti dell’AI Act.
Nonostante l’Europa abbia adottato un approccio basato sul rischio, il dibattito su quanto regolamentare l’AI continua a livello internazionale.
Il supporto di Anitec-Assinform alle aziende
Per accompagnare le organizzazioni lungo il processo di compliance, Anitec-Assinform, in collaborazione con Qubit Law Firm & Partners, ha avviato una campagna di divulgazione sull’adeguamento all’AI Act.
La prima iniziativa è stata la pubblicazione di un Policy Paper di approfondimento sui contenuti del Regolamento. Il documento ha l’obiettivo di fornire alle figure “non-legal” delle aziende IT una panoramica del Regolamento e degli obblighi che comporta per le imprese.
La seconda fase del progetto prevede l’organizzazione di workshop specifici focalizzati su temi di maggiore rilevanza per le imprese, come i percorsi per certificare i sistemi di intelligenza artificiale prodotti o utilizzati.
Il piano prosegue con la pubblicazione di casi pratici sul sito di Anitec-Assinform, dove verranno illustrati problemi concreti di compliance e le relative soluzioni. Il programma prevede anche la realizzazione di webinar informativi per fornire un supporto continuativo alle imprese nel loro percorso di adeguamento alla normativa.