IL CASO

Allarme fake news sul censimento Usa, Washington chiede aiuto ai big del web

Lo Us Census Bureau incontra Facebook, Google e Twitter. Oboettivo: avviare una collaborazione per arginare la disinformazione online che potrebbe inficiare il risultato del monitoraggio. Allerta anche sulla cybersecurity

Pubblicato il 27 Mar 2019

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Lo Us Census Bureau chiede aiuto contro le fake news a Google, Facebook e Twitter: quasi ironicamente l’agenzia federale si è rivolta ai colossi dell’hitech, spesso sul banco degli imputati per la diffusione di disinformazione sulle loro piattaforme, cercando collaborazione per respingere le campagne di bufale online che potrebbero inficiare il prossimo censimento della popolazione americana programmata per il 2020. Lo riporta l’agenzia Reuters.

L’iniziativa dell’agenzia Usa segue le indicazioni fornite da alcuni esperti di cybersecurity che, già nel 2016, mettevano in guardia sul fatto che gruppi di estrema destra e attori stranieri potessero utilizzare gli stessi sistemi messi in atto nella scorsa campagna per l’elezione del presidente degli Stati Uniti per convincere gli immigrati a non partecipare all’indagine statistica (che ha cadenza decennale).

Gli esperti si basano su una serie di prove tra cui i post su piattaforme come “4chan”, che indicherebbero che attori interni ed esteri sono intenzionati a falsare l’esito del censimento. I risultati dell’indagine sulla popolazione sono cruciali non solo perché indicano la composizione demografica aggiornata, ma danno forma ai distretti elettorali Usa e quindi al numero di deputati al Congresso per ciascun stato e guidano entità e destinazione della spesa federale.

Ron Jarmin, vice direttore del Census Bureau, ha confermato che gli uffici federali prevedono l’azione di campagne di disinformazione e si stanno rivolgendo alle grandi tech companies per arginarne l’impatto. Rappresentanti del Census Bureau si sono incontrati con manager dei big dell’hitech fin dal 2017 e si sono ancora riuniti la scorsa settimana per capire come collaborare, ha detto Jarmin.

L’agenzia ha gli impegni iniziali di Google, Twitter e Facebook, secondo Reuters, ma non è chiaro quando e in che forma arriveranno gli accordi formali.

Al momento di certo c’è che il Census Bureau sta prendendo il controllo di una serie di siti Internet che possono essere confusi con quello ufficiale dell’agenzia e che possono essere usati per diffondere fake news e spingere parte della popolazione Usa a non partecipare al censimento. Il Census ha fatto sapere di aver circoscritto una lista di 20-30 url di cui ora è in possesso, tra cui due siti non governativi col nome 2020census.com e 2020census.org.

Il Census Bureau ha già organizzato nel 2017 un incontro in Silicon Valley in cui si è discusso delle minacce cyber al censimento del 2020; all’evento hanno partecipato rappresentanti di tech companies come Twitter, Uber e Microsoft. In quella stessa occasione, funzionari del Bureau si sono incontrati con manager di Facebook e Google nelle loro sedi aziendali.

Non sarà facile per il Bureau combattere le fake news, che possono assumere forme molteplici. Difficile per ora anche definire la natura dell’alleanza con i big dell’hitech: potrebbe trattarsi di corsi di formazione per il personale del Bureau, progetti di ricerca o gruppi sui social per promuovere un’informazione corretta. Lo stesso Jarmin del Census ha ammesso che negli incontri sono emersi punti di contatto per una collaborazione con le aziende hitech, ma su alcuni elementi non è stata trovata la quadra.

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