“Rispettiamo tutte le leggi e le normative vigenti in ogni paese in cui operiamo e richiediamo che le aziende che lavorano con noi facciano lo stesso. Abbiamo definito standard elevati e un Codice di Condotta che anche i nostri fornitori di servizi di consegna devono rispettare per poter lavorare con noi. Il nostro codice di condotta è disegnato in modo tale da garantire che gli autisti lavorino in un contesto sicuro e abbiano compensi e orari di lavoro adeguati”. Questa la posizione ufficiale comunicata da Amazon riguardo alla notizia della convalida da parte del Gip di Milano del sequestro di 121 milioni alla filiale Amazon Italia Transport, società di logistica controllata dal gigante statunitense dell’e-commerce. Il sequestro preventivo d’urgenza era stato eseguito a fine luglio dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, su disposizione della Procura di Milano.
IL CASO
Amazon e il sequestro da 121 milioni: l’azienda dice la sua dopo 10 giorni
Frode fiscale e somministrazione illecita di manodopera le principali accuse della Procura di Milano. La società sostiene di rispettare le norme , di non affidarsi a cooperative, di non consentire il subappalto e di effettuare verifiche di idoneità per assicurare la conformità al codice di condotta da parte dei propri fornitori. E assicura la collaborazione con le autorità nell’ambito dell’indagine. Il colosso dell’e-commerce chiude il trimestre con un utile al raddoppio a 13,5 miliardi di dollari trainato dal business cloud
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