IL CASO

Ansip rassicura: “L’Europa non ‘spierà’ le comunicazioni su Internet”

Il Commissario nega le voci secondo cui la Ue intenderebbe avvalersi di sistemi in grado di bypassare le tecnologie di encryption delle aziende per i controlli di sicurezza. “La fiducia su Internet è un must”

Pubblicato il 20 Mag 2015

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La Commissione europea non intende creare sistemi che violano le tecnologie di encryption delle aziende per “spiare” le comunicazioni su Internet. Lo ha dichiarato il vice-presidente della Commissione responsabile per il Mercato unico digitale Andrus Ansip in risposta alle voci circolate ieri secondo cui l’esecutivo Ue starebbe progettando dei sistemi per aggirare le tecnologie di cifratura con cui viene garantita la riservatezza delle comunicazioni online.

Rivolgendosi al Parlamento europeo in sessione plenaria, Ansip ha negato ogni intenzione da parte della Commissione di violare la sicurezza delle comunicazioni digitali dei cittadini europei.

“La Commissione europea non ha mai avuto né ha piani per creare delle porte d’accesso ai sistemi di identificazione. Le voci circolate sono infondate”, ha dichiarato Ansip rispondendo all’Europarlamentare Liberale estone Kaja Kallas durante un dibattito sulle strategie dell’esecutivo Ue per il Mercato unico digitale.

“La fiducia dei cittadini è un must e non abbiamo alcuna intenzione di distruggere la fiducia delle persone creando backdoor”, ha affermato Ansip.

Secondo Kallas il piano della Commissione per il Digital single market, presentato il 6 maggio, non prevede sufficienti misure per aumentare la fiduca dei consumatori nell’economia digitale. “Le persone devono essere certe che le comunicazioni siano sicure”, ha sottolineato Kallas.

Le backdoor alle tecnologie di cifratura permettono a terze parti di accedere a comunicazioni digitali altrimenti sicure. Alcuni governi possono cercare di creare queste porte d’accesso per catturare comunicazioni col fine di garantire la sicurezza nazionale; per esempio, dopo l’attacco a Charlie Hebdo, il primo ministro britannico David Cameron aveva detto a gennaio che, se rieletto, avrebbe introdotto delle backdoor per permettere al governo di entrare in servizi criptati come WhatsApp e Snapchat.

Ansip non ha parlato solo di cifratura. Ha anche sottolineato che i 16 punti della Strategia per il Mercato unico digitale dovranno essere implementati rapidamente, ma che azioni di lobby potrebbero allungare i tempi. “Ci sono interessi precostituiti da combattere”, ha detto.

Tra i punti più controversi c’è il pacchetto per il Telecoms single market che include l’abolizione del roaming e le regole sulla net neutrality; nella sessione plenaria di ieri, alcuni membri del Parlamento hanno chiesto che il processo sia accelerato: “Come possiamo discutere di Mercato unico digitale se ancora non abbiamo finalizzato il pacchetto sul mercato unico delle telecomunicazioni?”, ha ammonito l’Europarlamentare polacco Jerzy Buzek.

Ad aprile il Parlamento europeo ha dato un primo voto a favore della net neutrality ma contro l’abolizione del roaming.

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