Le auto connesse sono un’opportunità di creare nuovo business non solo per le case automobilistiche: la connettività alla base dei veicoli software-defined è un potenziale generatore di valore anche per le telco. Un’offerta collegata alla connected car, per esempio, è quella della sim digitale e per le aziende delle tlc è essenziale fornire non solo la tecnologia e la connessione ma la cybersicurezza integrata, in modo da sostenere il mercato allontanando i timori di attacchi hacker per i conducenti.
Nello studio “Automotive in the software-driven era” Boston Consulting Group (Bcg) prevede che il mercato dei veicoli definiti dal software creerà un valore potenziale di oltre 650 miliardi di dollari entro il 2030. I ricavi dei costruttori (Oem) derivanti da software automobilistico ed elettronica saranno quasi triplicati tra oggi e il 2030, da 87 miliardi di dollari a 248 miliardi di dollari, mentre il mercato dei fornitori di software ed elettronica per il settore automobilistico quasi raddoppierà, da 236 miliardi di dollari a 411 miliardi di dollari.
“Più che mai, realizzare le auto connesse e le loro funzionalità chiave, come l’assistenza avanzata alla guida, richiederà di combinare il Dna delle aziende automobilistiche con quello delle aziende tecnologiche”, commenta Alex Koster, managing director di Bcg e senior partner and global della divisione automotive technology della società.
Fondamentalmente i costruttori devono fare una trasformazione simile a quella delle Telco in TechCo.
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Auto connesse, la sfida dei servizi digitali
Le case d’auto, infatti, sono chiamate ad evolvere da venditori di un bene fisico, l’automobile, a fornitori di servizi digitali in abbonamento all’interno del veicolo, come la manutenzione predittiva, la cybersicurezza e la guida autonoma.
Lo studio di Bcg, condotto in collaborazione con il World Economic Forum (Wef), si basa su un sondaggio di 8.000 consumatori (ugualmente divisi tra Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Giappone) e 60 dirigenti di Oem globali.
La sfida da vincere per i costruttori globali è dimostrare ai conducenti i vantaggi del pagamento per i servizi digitali, che costituiscono parte integrante delle auto connesse. Per le case automobilistiche è vitale monetizzare i servizi digitali e trasformarli in flussi di entrate ricorrenti per sostenere il calo delle vendite.
Il ruolo chiave della connettività
La ricerca di Bcg mostra che è probabile che i consumatori saranno sempre più disposti a pagare per gli abbonamenti digitali in auto, specialmente nei Paesi con grande utilizzo dell’automobile, come gli Usa. A livello globale il 25% dei consumatori ha già pagato per i servizi digitali nei loro veicoli, una quota che sale al 44% per i conducenti nella fascia di età 18-24 anni. Solo 1 consumatore su 5 a livello globale ha dichiarato che non sarebbe disposto a pagare per abbonamenti mensili legati alle automobili.
In questo contesto la connettività fornita dalle telco diventa un fattore abilitante, come dimostra la tipologia di servizi digitali per i quali gli automobilisti sono pronti a spendere.
Il 51% dei consumatori globali è disposto a pagare per “servizi basati sul veicolo”, come la guida autonoma, il 40% è pronto a pagare per “servizi connessi”, come lo streaming video e musicale e il 39% per i “servizi dati”, come la manutenzione predittiva.
Alla base c’è l’offerta di cybersicurezza
Alla base dell’offerta che ruota intorno all’auto connessa c’è la cybersicurezza, e anche qui le telco possono proporsi come alleate per gli Oem.
I consumatori sono preoccupati per la sicurezza dei dati e il 48% riferisce di temere che la loro auto possa essere hackerata. Le case automobilistiche ne sono consapevoli: l’86% riferisce che la sicurezza informatica dei loro servizi digitali è importante e sempre l’86% afferma che la connettività è molto importante per proteggere le auto connesse durante il loro intero ciclo di vita.
Gli Oem stanno anche monitorando da vicino potenziali obiettivi da parte degli hacker, come interfacce e Api, sim digitali, sistemi di infotainment e telematica.
Un’altra area di opportunità è quella degli aggiornamenti over-the-air (“Ota”), che permettono di migliorare la soddisfazione dei consumatori, la sicurezza e la convenienza.
L’importanza delle partnership inter-settoriali
Forgiare alleanze e partnership su tutti i livelli del veicolo sarà fondamentale. La collaborazione intersettoriale permette di sbloccare le opportunità, sia che si tratti di sviluppare soluzioni tecnologiche all’avanguardia che di integrare le piattaforme in modo efficiente.
Maya Ben Dror, practice manager, Automotive and new mobility, del Wef, sottolinea il valore delle alleanze con le aziende dei settori tecnologici e tlc: “Nuove partnership tra l’industria automobilistica e le aziende tecnologiche devono essere promosse per realizzare appieno i vantaggi che i veicoli definiti dal software possono offrire”.