L’arresto in flagranza per presunta corruzione del direttore generale di Sogei Paolino Iorio e dell’amministratore delegato di Digital Value Massimo Rossi ha innescato una serie di decisioni e azioni che stanno rimescolando le carte in tutte le aziende coinvolte nello scandalo.
Lo scossone in Sogei
Sogei, innanzitutto, comunica che il consiglio di amministrazione, convocato d’urgenza nella sua totalità, alla presenza del collegio sindacale e del magistrato delegato della Corte dei conti addetto al controllo, ha deliberato non solo la revoca immediata di tutte le cariche, gli incarichi e le procure conferite a Iorio, ma anche l’invio di una nota informativa alla Procura regionale della Corte dei conti. È stato quindi conferito il mandato a un avvocato penalista a tutela di Sogei nell’ambito del procedimento penale a titolo di parte offesa ed è stato avviato un audit interno sugli eventi occorsi, rispetto ai quali sono già state intraprese iniziative di riorganizzazione della società.
Nella nota, Sogei assicura che “l’evento occorso non incide minimamente sulle proprie capacità tecniche, organizzative e operative a garanzia della continuità dei servizi erogati a favore delle amministrazioni clienti. Si sottolinea, inoltre, che Sogei non provvede alla indizione e alla aggiudicazione di gare pubbliche per l’acquisizione di lavori, beni e servizi in quanto tali attività sono conferite per legge a soggetti esterni. L’azienda sta valutando tutte le ulteriori azioni, anche di tipo risarcitorio, a tutela dell’immagine e reputazione propria e del Mef”.
Il nuovo vertice di Digital Value: via alle indagini interne
D’altro canto Digital Value ha avviato una serie di approfondimenti interni, manifestando “piena fiducia nel fatto che le indagini in corso porteranno al chiarimento di ogni aspetto della vicenda”. In particolare, la società ha immediatamente informato l’Organismo di Vigilanza e le funzioni di Internal Audit al fine di consentire a tali organi di svolgere appieno le proprie funzioni compiendo le necessarie indagini, che sono state nel frattempo avviate.
Inoltre, a seguito della rinuncia da parte del presidente e amministratore delegato Massimo Rossi – attualmente indagato e sottoposto a misure restrittive cautelari – a ogni delega conferitagli, il consiglio di amministrazione di Digital Value ha nominato Paolo Vantellini presidente e Riccardo Benedini amministratore delegato, conferendo loro i necessari poteri ai fini dell’amministrazione della società. Il consiglio di amministrazione ha deliberato anche di sostituire Rossi in tutte le società controllate che rappresentano la gran parte dell’operatività di gruppo. La ristrutturazione ha comportato infine la nomina di Maurizio Brun a direttore commerciale del gruppo Digital Value.
A seguito del cambio della guarda, Digital Value rimbalza a Piazza Affari. I titoli, dopo i crolli dei giorni scorsi, segnano un rialzo del 7,2% attestandosi a 13,4 euro, dopo essere arrivati a segnare un progresso di oltre il 13%.
Olidata avvia un audit interno
Le indagini sul caso coinvolgono anche Olidata, che dopo essere stata visitata dalla Guardia di Finanza comunica di aver preso “atto del contenuto del decreto di perquisizione e sequestro (che ha riguardato alcuni dispositivi informatici e telefonici), dando immediata disposizione di attivare ogni procedura di verifica interna in merito agli appalti in essere e/o in precedenza aggiudicati oggetto delle indagini, nonché un audit” interno. L’attività di verifica, precisa la nota, è stata avviata in relazione all’indagine che vede coinvolta l’azienda per ipotesi di corruzione e turbata libertà degli incanti nell’ambito di diverse procedure di appalto/affidamento in materia di informatica e telecomunicazioni, bandite da Sogei, dal Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dal Ministero della Difesa e dallo Stato Maggiore della Difesa. “Rinnovo la mia solidarietà al nostro presidente e confido nelle capacità dell’azienda”, ha dichiarato l’amministratore delegato, Claudia Quadrino.
E Sesa perde il 7% in borsa
Ma la bufera sta avendo ricadute non solo sul piano organizzativo delle grandi aziende tecnologiche italiane: Sesa – che detiene, attraverso la holding di controllo di Dv, Dv Holding, una minima partecipazione corrispondente al 3,6% di Digital Value – ha infatti perso il 7% in borsa. La società dunque spiega in una nota che non è “in alcun modo coinvolta” nell’inchiesta che coinvolge Digital Value tra le società interessate dalle perquisizioni disposte nell’ambito dell’indagine che ha portato all’arresto del dg di Sogei. Sesa sottolinea, inoltre, di “avere un focus strategico come gruppo in aree diverse da quelle svolte da parte di Digital Value. Infine, “da un punto di vista industriale, il business oggetto di indagine non rientra tra le attività strategiche” di Sesa, avendo il gruppo “orientato in modo prevalente la propria crescita e investimenti degli ultimi anni allo sviluppo delle attività di consulenza, system integration, business Integration e vertical applications a favore del segmento corporate ed enterprise, nonché all’avvio del settore base digitale group verso il segmento financial services”.