Via libera della Commissione europea a 41,5 milioni a sostegno della Pmi italiana Ephos per la realizzazione nell’area di Milano di un impianto di produzione di chip fotonici basati sul vetro primo nel suo genere. La decisione presa ai sensi delle norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato.
L’aiuto sarà erogato sotto forma di sovvenzione diretta e la misura accrescerà l’autonomia tecnologica dell’UEe nel campo dei semiconduttori.
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Il nuovo impianto
Il nuovo impianto sarà il primo nel suo genere nell’Ue, grazie dell’unicità del processo di fabbricazione e dei chip fotonici prodotti. Contribuirà all’integrazione di materiali ottici nei circuiti fotonici basati sul vetro, velocizzando laproduzionedei chip stessi e consentendo applicazioni di elevato valore come i centri dati e il calcolo quantistico.
Le valutazioni della Commissione Ue
La Commissione ha valutato la misura alla luce delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, in particolare dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che consente agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di talune attività economiche a determinate condizioni e sulla base dei principi delineati nella comunicazione “Una normativa sui chip per l’Europa”.
La Commissione ha ritenuto l’aiuto necessario ai fini dell’investimento, il quale non sarebbe stato possibile senza il sostegno pubblico. Ha inoltre constatato che l’aiuto è proporzionato, in quanto si limita al minimo necessario e inciderà in modo limitato sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati membri. Su questi presupposti la Commissione ha approvato la misura italiana in quanto conforme alle norme dell’Unione sugli aiuti di Stato.
Cosa prevede l’articolo 107
Il paragrafo 3 dell’articolo 107 del pacchetto di norme sugli aiti di stato stabilisce che possano considerarsi compatibili con il mercato interno:
a) gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso, oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione, nonché quello delle regioni di cui all’articolo 349, tenuto conto della loro situazione strutturale, economica e sociale;
b) gli aiuti destinati a promuovere la realizzazione di un importante progetto di comune interesse europeo oppure a porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro;
c) gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse;
d) gli aiuti destinati a promuovere la cultura e la conservazione del patrimonio, quando non alterino le condizioni degli scambi e della concorrenza nell’Unione in misura contraria all’interesse comune;
e) le altre categorie di aiuti, determinate con decisione del Consiglio, su proposta della Commissione.
Chip fotonici al vetro: il primato di Ephos
I chip fotonici basati sul vetro rappresentano una tecnologia di frontiera che utilizza la luce (fotoni), invece degli elettroni, per trasferire e processare informazioni. Sfruttano le proprietà ottiche del vetro come substrato, integrando circuiti fotonici per svolgere funzioni che, nei dispositivi tradizionali, sono demandate all’elettronica.
In questo scenario si inserisce Ephos, spin-off del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), che progetta e produce, prima al mondo, chip fotonici quantistici su vetro.
La svolta tecnologica di Ephos
L’azienda si posiziona in un trend emergente che sta vedendo una transizione dai chip basati sul silicio a quelli basati sul vetro, in particolare nel campo della fotonica integrata.
Il vetro è un materiale ideale per la fotonica: è trasparente, resistente alle alte temperature, e offre una trasmissione ottica più efficiente rispetto al silicio. Consente la realizzazione di guide d’onda ottiche, i percorsi che trasportano i fotoni all’interno del chip, con minore dispersione e perdita di segnale.
Una delle innovazioni più avanzate è l’utilizzo di impulsi laser ultraveloci, della durata di pochi femtosecondi (un milionesimo di miliardesimo di secondo), per modellare direttamente nel vetro strutture ottiche tridimensionali, come le guide d’onda, senza ricorrere a processi complessi come incisioni o maschere tipici dei semiconduttori convenzionali.
I chip fotonici su vetro possono integrare guide d’onda, risonatori, filtri e accoppiatori in un’unica piattaforma compatta. Grazie a ciò, è possibile realizzare circuiti ottici capaci di svolgere funzioni complesse come la trasmissione e il routing dei dati, o la modulazione della luce.
Rispetto agli elettroni, i fotoni viaggiano più velocemente e perdono meno energia nel trasferimento di informazioni. Inoltre, non generano resistenza elettrica, con un impatto positivo su efficienza energetica e dissipazione di calore. Questo li rende ideali per applicazioni che richiedono l’elaborazione e trasporto di grandi volumi di dati, come data center, reti di telecomunicazioni e computazione quantistica.
Applicazioni: dalla rete 5G al quantum computing
Nel settore delle telecomunicazioni, i chip fotonici su vetro permettono trasferimenti dati ad altissima velocità su fibra ottica, diventando una componente strategica per le reti 5G e 6G.
Nel calcolo quantistico, i fotoni possono agire da qubit, le unità di informazione quantistica, grazie alla loro capacità di mantenere la coerenza e resistere alle interferenze elettromagnetiche. La possibilità di integrare questi qubit in chip compatti e scalabili rappresenta un salto tecnologico cruciale.
Un altro ambito applicativo chiave è quello dei sensori fotonici ad altissima precisione, capaci di rilevare variazioni minime di temperatura, pressione o altri parametri fisici. La sensibilità alla luce e la robustezza dei chip su vetro li rendono adatti anche ad ambienti estremi.
Con la crescente domanda di infrastrutture più performanti e sostenibili, i chip fotonici su vetro offrono una combinazione ideale di velocità, efficienza e scalabilità, posizionandosi come tecnologia abilitante per innovazioni in campi come intelligenza artificiale, realtà aumentata e cloud distribuito.