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Digital transformation, la rivoluzione sarà “local”. Computing di prossimità la via maestra

Idc: entro il 2021 il 55% delle grandi aziende investirà più sulle infrastrutture edge che sui data center aziendali. Così IoT, robotica, augmented & virtual reality, real-time data processing spingono sullo sviluppo delle nuove risorse IT remote

Pubblicato il 16 Apr 2018

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La digital transformation passa dall’edge computing. Lo dice Idc secondo cui la svolta digitale significa per gran parte delle aziende interagire con i clienti in modo più innovativo e immersivo, sfruttando la capacità di raccogliere, elaborare e analizzare i dati direttamente in prossimità di grandi concentrazioni di persone o cose. Il 55% delle grandi aziende sarà costretto secondo Idc nei prossimi tre anni a modernizzare i propri asset data center.

L’edge, per estensione, è anche una risorsa IT remota, una sorta di micro data center dotato di particolari accorgimenti in materia di sicurezza e resilienza, e soprattutto quasi completamente automatizzato non risultando il più delle volte presidiato da personale umano.

L’edge computing sta ponendo nuove sfide alle imprese. Entro il 2021, prevede Idc, i settori più rivolti ai consumatori investiranno maggiormente in innovazione e upgrade delle infrastrutture edge rispetto a quelle core, vale a dire i tradizionali data center aziendali, che saranno comunque lo stesso fortemente impattati da questo fenomeno.

In un outlook 2017 Idc prevedeva che entro il 2020 la spesa dell’IT globale in infrastrutture edge rappresenterà il 18% degli investimenti complessivi in IoT, grazie allo sviluppo di sistemi convergenti IT-OT (operational technology) che riducono il time to value dei dati raccolti da dispositivi connessi.

Ovviamente, supportare iniziative di digital transformation implica anche rendere i propri data center in grado di erogare servizi IT con la massima rapidità e agilità, nonché garantire quel livello di resilienza tale da evitare disservizi.

Gran parte della spesa si focalizzerà su tecnologie intelligenti in grado di portare più automazione possibile nei collegamenti tra data center core ed edge, anche per sopperire alla mancanza di presidio umano nei siti edge. Quindi, piattaforme in grado di monitorare in tempo reale lo stato dell’infrastruttura – dalle componenti di alimentazione e raffreddamento fino ai sistemi IT e di comunicazione – e soluzioni capaci di analizzare e prevenire richieste e picchi di elaborazione così da migliorare l’efficienza operativa e di business.

Internet of Things, supply chain digitali, convergenza IT-OT, digital signage, autonomous transportation e robotica sono tutti esempi che introducono o accentuano il bisogno di nuovi ambienti edge in un panorama IT già diversificato, dall’on-premise al cloud.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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