REPORT VERIZON

Hybrid cloud, il mix che valorizza la disruption digitale

Report Verizon: così si proteggono gli investimenti e si migliora l’agilità delle imprese. Sicurezza e integrazione i timori che frenano la migrazione decisa verso la nuvola

Pubblicato il 10 Nov 2016

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Un approccio IT ibrido per mantenere aggiornata l’infrastruttura esistente, che è costituita da un mix di cloud privati, cloud pubblici e data center legacy, on-premise o gestiti da service provider. Lo utilizza oggi il 63% delle aziende, secondo quanto evidenzia lo studio Hybrid IT Takes Center Stage, appena rilasciato da Harvard Business Review Analytic Services e commissionata da Verizon Enterprise Solutions.

Ciò segnala uno dei trend in atto nel panorama della digital transformation: “La stragrande maggioranza dei cio e dei responsabili delle line of business stanno lavorando con vincoli stringenti dettati da applicazioni, reti e investimenti legacy – sottolinea Chris Yousey, vicepresident of Managed Services di Verizon Enterprise Solutions -. E se, da un lato, il passaggio a un modello IT ibrido consente di proteggere i loro investimenti, dall’altro rappresenta realmente un modo per migliorare le prestazioni, la disponibilità e soprattutto l’agilità nel clima economico di oggi”.

La realizzazione di un ambiente cloud – La maggior parte dei cio, pari al 59%, ha affermato che l’uso del cloud computing in azienda ha migliorato la propria competitività nel mercato. I principali timori che impediscono alle aziende di impiegare ulteriormente soluzioni cloud sono relativi a sicurezza (35%), integrazione con altri sistemi (32%) e utilizzo di diverse tipologie di cloud (25%). Gli intervistati hanno indicato che i principali vantaggi tecnologici legati all’adozione del cloud comprendono: flessibilità (77%), velocità di implementazione (66%), facilità di deployment (58%), maggiore affidabilità (28%) e migliore funzionalità (26%).

I vantaggi di business attribuiti al cloud – quali aumento della disponibilità delle applicazioni, maggiore business continuity, riduzione del total cost of ownership e facilità di collaborazione – continuano ad essere i driver principali per l’implementazione di soluzioni cloud. Quali prospettive per le aziende – Molte organizzazioni riconoscono che la gestione delle infrastrutture in outsourcing le aiuterà a mantenersi aggiornate rispetto all’evoluzione tecnologica e consentirà loro di rispondere con prontezza alle esigenze di business.

Inoltre, gli intervistati hanno evidenziato che dare in outsourcing la gestione delle proprie infrastrutture consentirebbe di migliorare diversi aspetti, tra cui spiccano la capacità di gestire in maniera proattiva il cambiamento tecnologico (72% degli intervistati), la tempestività di risposta alle richieste di business (67%) e altri elementi come la rapidità nella risoluzione dei problemi, l’esperienza degli utenti e l’accesso alle competenze necessarie. L’indagine ha concluso che oggi la maggior parte delle aziende riscontra difficoltà nel gestire un modello di IT ibrido. Sebbene alcune organizzazioni abbiano avuto un successo isolato, ripetibile, affidabile e coerente, l’approccio ibrido rimane l’eccezione piuttosto che la regola.

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