L’INTERVISTA

Data center, Talotta: “Milano diventerà una delle aree più rilevanti al mondo”



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Il chairman del Mix fa il punto con CorCom sull’evoluzione dello scenario e sulle sfide da affrontare. Determinante il ruolo delle istituzioni: “Serve un nuovo quadro normativo per accelerare i processi di identificazione e autorizzazione degli impianti. Ed è necessaria una collaborazione con le energy company per garantire una fornitura stabile e sostenibile”

Pubblicato il 17 set 2024



Alessandro-Talotta

“Nei prossimi anni Milano sarà in grado di affermarsi come una delle aree Internet più rilevanti a livello globale”: ne è convinto Alessandro Talotta, Executive President & Chairman del Mix, il Milan Internet Exchange che fa il punto con CorCom sull’evoluzione dello scenario in considerazione del fiorente “distretto” dei data center che si è sviluppato e sempre più si svilupperà nell’area del Milanese.

Talotta, quali sono i fattori che hanno contribuito a questo sviluppo?

La crescente importanza di Milano come hub digitale è il risultato di diversi fattori. Fino ad oggi, i clienti italiani nel settore Internet, che usufruiscono di servizi legati alla fruizione di contenuti come video e immagini, sono stati serviti principalmente da fornitori con sede in altre città europee, tra cui Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino. Queste città hanno ospitato i principali nodi di interconnessione a livello pan-europeo, polarizzando gran parte delle richieste degli utenti Internet.

Un hub digitale comprende la presenza di data center, carrier per il trasporto dei dati in fibra ottica, piattaforme per l’erogazione dei servizi e fornitori di contenuti per la conservazione e distribuzione degli stessi. Grazie agli ingenti investimenti infrastrutturali, come la realizzazione di nuovi data center, e alla crescente diffusione delle reti in fibra ottica sempre più capillari, Milano è stata riconosciuta come uno dei principali hub digitali in Europa. I più importanti Ott hanno scelto Milano come sede per posizionare i propri server e contenuti, riconoscendo l’importanza strategica dell’area. Questo nuovo posizionamento incentiverà ulteriormente gli investimenti in infrastrutture digitali, soprattutto nel settore dei data center. Inoltre, la crescita virtuosa di Milano come hub digitale è favorita dalla sua posizione geografica centrale nel sud Europa, vicina a Genova, dove nuovi cavi sottomarini in fibra ottica stanno approdando, per poi essere collegati come punto di terminazione direttamente alla Lombardia.

A proposito di traffico dati, la partita riguarda molto la connettività. Come la mettiamo?

L’espansione degli hyperscale data center richiede un adattamento continuo delle infrastrutture di connettività: stiamo assistendo a un loro progressivo potenziamento, con un’attenzione particolare alla distribuzione di punti di interscambio strategici, come Mix. Gli Ixp fungono da mega hub per la distribuzione dei dati a livello locale e internazionale, consentendo una maggiore efficienza nella distribuzione del traffico fra le diverse reti. In futuro, vedremo una sempre maggiore evoluzione delle tecnologie di accesso e trasporto dati, sia su rete fissa sia mobile, e queste vere e proprie autostrade digitali supporteranno l’enorme flusso di dati che verrà generato dalle applicazioni di intelligenza artificiale, internet of things e cloud computing.

E il Mix nello specifico cosa sta facendo?

Le infrastrutture digitali stanno evolvendo rapidamente per far fronte all’aumento esponenziale del traffico dati. Mix, come principale punto di interscambio Internet in Italia, sta investendo in nuove tecnologie per garantire che la rete sia in grado di supportare la crescente domanda. Questo include il cosiddetto “over provisioning” per scongiurare qualsiasi tipo di congestione del traffico e la distribuzione in tutta Italia di nodi “edge”, che permettono agli operatori di decentralizzare lo scambio di traffico, avvicinando i contenuti agli utenti finali. Questi nodi sono particolarmente utili nelle aree ad alta densità abitativa come Roma e Napoli, dove i volumi di traffico sono in crescita esponenziale.

Gli investimenti in data center comportano un elevato dispendio energetico. Come far fronte alla questione?

Il salto è significativo. Con l’avvento di tecnologie come l’intelligenza artificiale e il cloud computing, la richiesta di potenza energetica è aumentata drasticamente, si parla di un incremento di dieci volte rispetto al passato. Questo impone la costruzione di data center grandi e molto scalabili, da qui il termine di “hyperscale data center”, in grado di supportare la crescente domanda di elaborazione dati e distribuzione contenuti a bassa latenza. Milano sta rispondendo a questa sfida con progetti di data center di grandi dimensioni e progettati per essere altamente scalabili e sostenibili.

Ci sono già delle best practices?

La sostenibilità è un fattore chiave in ogni fase della costruzione e gestione di un data center. Le best practices oggi includono l’adozione di criteri di efficienza e sostenibilità sin dalle prime fasi del cantiere, l’uso di energia proveniente da fonti rinnovabili proprie, l’adozione di certificazioni ambientali come Leed e Iso, la gestione efficiente dell’acqua, solo per citarne alcune. Inoltre, i nuovi data center impiegano sistemi di raffreddamento avanzati, progettati per il riutilizzo del calore per scopi civili, come il riscaldamento delle abitazioni o, come visto in occasione delle Olimpiadi di Parigi, dell’acqua delle piscine negli impianti sportivi.

Un’ultima domanda, quale può essere il ruolo delle istituzioni pubbliche nel supportare lo sviluppo del mercato dei data center?

Le istituzioni pubbliche giocano un ruolo cruciale nel facilitare lo sviluppo di data center, soprattutto in un contesto competitivo come quello di Milano. È essenziale che supportino questo mercato con un nuovo quadro normativo chiaro, che acceleri i processi di autorizzazione e aiuti a identificare le aree idonee per la costruzione di nuovi impianti. Oltre a ciò, è necessario che le istituzioni collaborino con i fornitori di energia per garantire una fornitura stabile e sostenibile.

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