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Dazn, interrogazione Pd sul rincaro dei prezzi: “Lesi i diritti dei consumatori”



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I senatori Antonio Nicita e Lorenzo Basso: “Inaccettabile l’aumento delle tariffe mensili e annuali senza prevedere alcun miglioramento nella qualità dei servizi”. Anche le associazioni sul piede di guerra

Pubblicato il 23 mag 2024



DAZN

“Lo scorso 15 maggio è stato notificato agli utenti, per mezzo di un post pubblicato sul sito ufficiale e successivamente attraverso comunicazione diretta agli abbonati, l’aumento della tariffa mensile e di quella annuale prevista nell’abbonamento alla piattaforma di streaming digitale di Dazn. Si tratta di un ulteriore aumento dopo quello annunciato nello scorso gennaio”.

E’ la premessa con cui il senatore del Pd Lorenzo Basso, annuncia di aver presentato una interrogazione alla Presidente del Consiglio, sottoscritta da gran parte del gruppo Pd, per chiedere – tra le varie cose – cosa intenda fare il governo contro questi aumenti e per garantire la concorrenza.

“Era attesa una riduzione dei prezzi”

Basso, sempre in premessa, ricorda che “la legge 14 luglio 2023, n.93, ha introdotto disposizioni per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore” e che “successivamente, l’Agcom ha approvato il nuovo regolamento operativo complementare alla legge, completando gli strumenti per contrastare la diffusione e la fruizione illegale di contenuti protetti relativi alla trasmissione in Tv di partite di calcio. Di tali disposizioni – sottolinea il senatore dem – ha beneficiato in misura considerevole anche la piattaforma di Dazn garantendo alla stessa l’incremento significativo di nuovi abbonati e il recupero consistente di nuove risorse finanziarie, per cui era atteso – evidenzia – una notevole riduzione dei prezzi secondo il principio “paghino tutti, tutti paghino meno”.

Richieste di chiarimenti al Governo

“In questa situazione – prosegue il testo – la piattaforma di Dazn, di fatto operante in una situazione prossima al monopolio, ha invece aumentato i costi dei piani di abbonamento, senza prevedere piani dedicati a chi rimane interessato alle sole partite del campionato italiano di calcio“. Al governo, dunque, Basso chiede di sapere “quali siano le valutazioni sui fatti esposti in premessa; se non ritenga che la condotta di Dazn, sia lesiva dei diritti dei consumatori in quanto l’incremento notificato dei prezzi di abbonamento non appare collegato ad un effettivo miglioramento del servizio offerto agli utenti; se, alla luce della vicenda di cui in premessa, non ritenga necessario ed urgente attivarsi al fine di favorire il ripristino di condizioni di concorrenza nel settore dei diritti televisivi legati alla trasmissione delle partite di calcio del campionato di serie A e di serie B, e di consentire, per tale via, ai cittadini di scegliere tra le diverse offerte rese disponibili sul mercato quella più rispondente alle proprie esigenze'”.

“Un aumento inaccettabile”

“L’aumento della tariffa mensile e di quella annuale per l’abbonamento alla piattaforma di streaming digitale di Dazn, notificato agli abbonati lo scorso 15 maggio, senza prevedere alcun miglioramento nella qualità dei servizi offerti, è inaccettabile – scrive in una nota Antonio Nicita, senatore Pd.. Soprattutto a fronte del ritocco al rialzo annunciato da Dazn lo scorso gennaio e del nuovo regolamento Agcom per contrastare la diffusione e la fruizione illegale di contenuti protetti relativi alla trasmissione in Tv di partite di calcio. Regolamento di cui lo stesso Dazn ha beneficiato, arrivando a operare in una situazione prossima al monopolio. Motivo per cui, ho deciso di sottoscrivere una interrogazione per chiedere alla presidente del Consiglio di riconoscere la condotta di Dazn lesiva dei diritti dei consumatori e di intervenire per ripristinare le condizioni di concorrenza necessarie a consentire ai cittadini di poter scegliere tra le diverse offerte disponibili sul mercato quella più rispondente alle proprie esigenze”.

Il Codacons: “Una forma di abuso”

“Si tratta di una forma di “abuso” a danno di utenti e tifosi i quali, non avendo la possibilità di scegliere altre opzioni per poter seguire in tv l’intero campionato di Serie A, devono sottostare ai rialzi tariffari. Non è corretto che Dazn ogni anno continui ad aumentare i costi delle tariffe, “obbligando” di fatto l’appassionato di calcio a dover pagare sempre di piu’ a contratto o abbonamento in corso. Per questo motivo abbiamo deciso di segnalare all’Antitrust il comportamento della piattaforma, chiedendo di aprire una istruttoria per la possibile fattispecie di abuso di posizione dominante sul mercato”, conclude il Codacons.

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