INTERNAZIONALIZZAZIONE

Di Maio: “Digitalizzazione e e-commerce i pilastri per aiutare il Made in Italy all’estero”

Il ministro degli Esteri alla presentazione del XXXV Rapporto Ice e dell’annuario 2021 realizzato con l’Istat: “Farnesina a fianco delle imprese del Sud e delle startup”. Oltre 3.500 le aziende che hanno beneficiato degli accordi con giganti come Amazon e Alibaba

Pubblicato il 16 Lug 2021

di-maio

“La Farnesina intende sostenere gli operatori economici, specie quelli del Mezzogiorno, nel processo di transizione digitale, per dare rinnovato slancio alla vocazione imprenditoriale dei nostri territori”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Di Maio intervenendo alla presentazione del XXXV Rapporto Ice sul commercio estero e dell’annuario 2021 Istat-Ice ricordando anche che digitalizzazione, sviluppo del’e-commerce e ruolo delle start up sono i pilastri per aiutare il Made in Italy all’estero. “Il sistema delle micro e medie imprese è la spina dorsale del Made in Italy – ha sottolineato Di Maio -, e il primo punto è la digitalizzazione del tessuto economico italiano”.

Il ministero, ha ricordato Di Maio, sta “lavorando con Ice e Cdp a un evento dedicato alle start up che si terrà il 9 e 19 ottobre a Sorrento”. L’auspicio è che, anche grazie alle risorse del Pnrr, si crei “un terreno di gioco comune tra start up e aziende mature” anche in vista delle transizioni verde e digitale. Transizione, ha precisato Di Maio, “significa consentire alle aziende di adeguarsi a nuove sfide senza subire choc che determinano tagli occupazionali o fallimenti delle aziende“.

Oltre 3500 aziende italiane più presenti sul web grazie a partenariati

Intanto, ha rivelato Di Maio, “oltre 3500 aziende italiane hanno rafforzato la loro presenza online grazie agli accordi di partenariato” tra l’Ice e piattaforme come Alibaba e Amazon, “mentre altre 700 lo faranno molto presto”. “La propensione al consumo via internet deve incoraggiare le nostre aziende a ripensare il proprio modello di business in chiave digitale, avvalendosi dei servizi offerti dall’Ice. Grazie a costi inferiori d’investimento e a una ridotta necessità di intermediari locali, anche le piccole e media imprese possono entrare in contatto con mercati stranieri ad esse in passato preclusi”.

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Export volano di ripresa

“Nel 2020, nonostante la contrazione degli scambi, l’export dell’Italia ha fatto meglio di quello di altri paesi, tra cui gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito. I nostri numeri sono tornati a crescere già nella seconda parte del 2020 e il 2021 sta registrando una chiara inversione di tendenza”. “Nonostante la lieve flessione del mese di maggio rispetto al mese precedente, che ricordo aveva fatto registrare un valore record nel commercio internazionale, la prospettiva dell’export resta davvero incoraggiante, con un più 23,9% di crescita rispetto ad un anno fa, nei primi 5 mesi del 2021”, ha detto il titolare della Farnesina sottolineando tuttavia la necessità di “tenere alta la guardia: è per questo che stiamo lavorando a rendere strutture, in legge di bilancio, il sostegno pubblico al Made in Italy nel mondo”.

“Come rileva il rapporto, le imprese che hanno reagito con maggiore determinazione sono quelle che avevano trainato la performance delle esportazioni nella fase pre-Covid e che, durante la crisi, hanno accelerato l’impiego delle tecnologie digitali per rispondere alle nuove esigenze di organizzazione del lavoro”, ha concluso Di Maio.

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