L'INIZIATIVA

Smart Export, Di Maio annuncia un’Accademia per Pmi

Sei percorsi formativi da cinque lezioni ciascuno, fruibili online nell’arco di dodici mesi. Il ministro degli Esteri: “Aiutiamo il nostro sistema imprenditoriale a crescere”. In campo anche Ice, Crui e 5 atenei

Pubblicato il 16 Mar 2021

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Si chiama “Smart Export, Accademia digitale per l’internazionalizzazione”: si tratta di una piattaforma di alta formazione, per rafforzare, con spirito innovativo, le capacità manageriali e digitali delle aziende italiane per rendere efficienti i loro percorsi di internazionalizzazione. L’iniziativa, ancora in fase pilota, è stata presentata oggi dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Agenzia ICE) e Conferenza dei Rettori delle Università italiane (Crui).

L’iniziativa è concepita come un percorso di accompagnamento personalizzato delle imprese nei mercati esteri per il quale scendono in campo Bologna Business School, Federico II di Napoli, Bocconi, Luiss e Politecnico di Milano.

Per questo Maeci Agenzia Ice e Crui considerano la possibilità che, concluso con successo il primo anno di attività, Smart Export prosegua con l’erogazione di ulteriori percorsi formativi alle imprese, ancor più personalizzati e rispondenti alle loro specifiche esigenze, curati dagli Enti coinvolti nel progetto.

Smart Export si articola in 6 percorsi formativi ciascuno composto da 5 lezioni, fruibili on-line nell’arco di dodici mesi. Le lezioni saranno disponibili online per 12 mesi, 24 ore al giorno, per tutti coloro che si registreranno, gratuitamente, sulla piattaforma (smartexportacademy.it) attivo da questa mattina.

“Corsi online erogati dalle migliori università italiane diretti alle micro, piccole e medie imprese – ha spiegato il minstro – il cui sviluppo è frenato dalla piccola dimensioni o dall’ambito locale in cui operano. Queste realtà sono il 92 per cento delle aziende italiane e occupano l’82 per cento della forza lavoro, circa 15 milioni di persone e rappresentano la struttura portante del nostro sistema produttivo”.

Sono aziende che ancora, in larga misura, non si sono affacciate ai mercato internazionale o alle tecnologie digitali. E’ a loro che è rivolta questa iniziativa di formazione

Le lezioni tratteranno temi di business intelligence, sviluppo sostenibile, pratiche e tecniche di internazionalizzazione, gestione dell’innovazione, crescita e cambiamento.

“Il sistema dell’export italiano ha tenuto durante la pandemia – ha detto Di Maio – I dati disponibili dipingono uno scenario macroeconomico nazionale difficile. Ma il nostro sistema ha tenuto meglio dei nostri maggiori competitor, Francia, Spagna e Germania, il cui export è diminuito rispettivamente del 16,3, del 10 e del 9,3 per cento in un anno”.

“A settembre e novembre 2020, il nostro sistema export ha fatto segnare un risultato positivo su base tendenziale, facendo registrare rispettivamente un più due per cento e un più per cento rispetto un anno prima, con recupero del trenta per cento tra il terzo e il secondo trimestre di quest’anno”, ha precisato.

“Le statistiche del nostro commercio internazionale hanno fatto registrare, a novembre più 35 per cento verso la Cina, e quasi più cinque per cento negli Stati Uniti, dimostrando una robusta tenuta del Made in Italy che dimostra la grande resilienza delle nostre imprese e la capacità reazione sistema Italia”, ha sottolineando, ricordando che “le misure adottate dalla Farnesina hanno svolto una funzione anti ciclica importante, mobilitando i 4 miliardi di euro di finanze pubbliche straordinarie stanziate per azioni volte a favorire la competività delle imprese esportatrici in un anno”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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