LA DECISIONE

Digital Markets Act, anche Booking.com fra i gatekeeper



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L’azienda avrà sei mesi di tempo per conformarsi agli obblighi ma da subito dovrà comunicare alla Commissione Ue eventuali acquisizione nel settore digitale. Aperta l’indagine su X. Digital Services Act: via all’accordo con il Regno Unito

Pubblicato il 13 mag 2024

Federica Meta

Giornalista



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Anche Booking è gatekeeper. La Commissione europea ha designato oggi, ai sensi del Digital Markets Act (Dma) – l’azienda per il suo servizio di intermediazione online Booking.com e ha deciso di non designare X Ads e TikTok Ads.

“Le decisioni odierne fanno seguito a un processo di revisione condotto dalla Commissione dopo aver ricevuto le notifiche delle tre società in merito al loro potenziale status di gatekeeper il 1 marzo 2024 – si legge n una nota – Sulla base dell’autovalutazione presentata da Booking il 1 marzo 2024, che attesta il rispetto delle soglie previste, la Commissione ha stabilito che questo servizio di piattaforma di base costituisce un’importante porta di accesso tra imprese e consumatori”.

Cosa dovrà fare Booking

A seguito della sua designazione, Booking ha ora sei mesi per conformarsi agli obblighi previsti dal Dma, offrendo maggiore scelta e libertà agli utenti finali e un accesso equo dei soggetti commerciali ai servizi del gatekeeper. Booking dovrà presentare un dettagliato rapporto di conformità in cui descrive come rispetta ciascuno degli obblighi delle regole Ue. Ci sono obblighi che invece vanno ad applicarsi con effetto immediato come quello di informare la Commissione di qualsiasi concentrazione nel settore digitale.

La Commissione monitorerà l’effettiva attuazione e conformità a questi obblighi. In caso di mancata conformità da parte di un gatekeeper, Bruxelles può imporre multe fino al 10% del fatturato globale totale dell’azienda, che possono salire fino al 20% in caso di infrazioni ripetute. In caso di infrazioni sistematiche, la Commissione è anche autorizzata ad adottare rimedi aggiuntivi, come obbligare il gatekeeper a vendere un’attività o parti di essa o vietare acquisizioni di servizi aggiuntivi.

“Abbiamo collaborato con la Commissione Europea sin dall’inizio, in previsione della decisione odierna – evidenzia una nota dell’azienda – Attualmente stiamo esaminando la decisione di designazione e intendiamo proseguire nella nostra collaborazione con la Commissione Europea in modo costruttivo, mentre sviluppiamo soluzioni atte ad ottemperare alle disposizioni”.

L’indagine su X

Parallelamente, la Commissione ha avviato un’indagine di mercato per valutare ulteriormente la contestazione presentata il 1° marzo 2024 in relazione a X, nella quale si sosteneva che, nonostante il soddisfacimento delle soglie, X non si qualifica come un importante varco tra imprese e consumatori. L’indagine dovrebbe essere completata entro cinque mesi.

Un’altra contestazione è stata presentata riguardo al servizio di pubblicità online X Ads. La Commissione ha concluso che, sebbene X Ads soddisfi le soglie quantitative di designazione ai sensi del Dma, il servizio d non si qualifica come un importante varco. Pertanto, la Commissione ha deciso di non designare X Ads.

Stessa decisione per TikTok Ads dopo la notifica inviata da ByteDance: anche in questo caso il servizio non è stato consideratio gatekeeper.

Digital Services Act, accordo Ue-Uk

Intanto i servizi della Commissione europea responsabili dell’applicazione del Digital Services Act (Dsa) hanno firmato un accordo amministrativo con Ofcom, l’autorità di regolamentazione dei media del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. “L’accordo sosterrà il lavoro di supervisione della Commissione e dell’Ofcom nei confronti delle piattaforme online, rispettivamente del Dsa dell’Ue e dell’Online Safety Act del Regno Unito – spiega Bruxelles con una nota – Le aree di interesse comune sono la protezione dei minori online, le tecnologie di progettazione adatte all’età, la trasparenza delle piattaforme online, la valutazione dei rischi e l’impatto degli algoritmi sui rischi sistemici per la società”. La cooperazione avverrà attraverso dialoghi tecnici tra esperti, formazione congiunta del personale tecnico, condivisione delle migliori pratiche, studi congiunti e progetti di ricerca coordinati.

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