Consolidare le già eccellenti relazioni economiche bilaterali e, alla luce delle attuali sfide geostrategiche, porre le basi per una collaborazione ancora più stretta in futuro su tre temi principali: digitalizzazione e industria 4.0, Spazio, Politica industriale ed energia. È questo l’obiettivo del primo forum ministeriale tra Italia e Germania che si è tenuto a Berlino a un anno dalla firma del Piano d’Azione bilaterale italo-tedesco del 22 novembre 2023, siglato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Il Forum ministeriale di Berlino
Durante l’incontro, presieduto dal vicecancelliere e ministro federale dell’Economia e della Protezione del clima della Germania, Robert Habeck, e dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, hanno consolidato “le già eccellenti relazioni economiche bilaterali e, alla luce delle attuali sfide geostrategiche”, si legge in una nota del Mimit, posto “le basi per una collaborazione ancora più stretta in futuro”. In sostanza i ministri, partendo dal Rapporto Draghi, hanno discusso le misure necessarie per rafforzare la competitività dell’UE, con particolare attenzione al settore automobilistico e alle industrie ad alta intensità energetica.
All’incontro hanno partecipato anche le associazioni di categoria come Bdi e Confindustria, insieme alle camere di commercio Dihk, Ahk, Itkam e Italcam, condividendo la loro vision sulle sfide e le opportunità per le imprese e fornendo spunti che i Ministri si sono impegnati a integrare nella loro agenda futura.
L’agenda dell’incontro
Il Piano d’azione bilaterale prevede una cooperazione rafforzata nei settori della politica industriale, dello spazio, delle tecnologie digitali e green, con un incontro annuale a livello ministeriale tra il Ministero Federale per l’Economia e la Protezione del Clima e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Nel primo anno i gruppi di lavoro hanno concentrato l’attenzione sui temi della politica industriale ed energia, definendo un’agenda comune per la prossima Commissione UE, affrontando temi come il sostegno alle Pmi e la semplificazione normativa, attraverso “reality checks”, e la rimozione delle barriere ai servizi transfrontalieri.
Sul piano della digitalizzazione e dell’Industria 4.0, al centro della discussione c’è stato lo sviluppo di ecosistemi decentralizzati per la produzione intelligente e il rafforzamento della posizione italiana nell’iniziativa Manufacturing-X. Tra le priorità, anche la partecipazione italiana alla Fiera di Hannover 2025.
Quanto allo Spazio, il gruppo ha lavorato per garantire che la legislazione spaziale europea rifletta gli interessi degli Stati membri, promuovendo la competitività del settore e la sovranità strategica. La cooperazione sul programma IRIS2 è stata parte integrante delle attività.
Invertire il declino produttivo in atto
“L’Ue deve agire subito per invertire il declino produttivo in atto, che rischia di aggravarsi nel prossimo anno, come emerge in tutta evidenza dalle grave crisi del settore delle auto e della siderurgia – afferma il ministro Urso – Serve mettere in campo una politica industriale, capace di riportare il nostro sistema al centro delle grandi catene produttive globali, così come indicato nei report Draghi e Letta, investire sulle nuove tecnologie, restituire competitività alle imprese, tutelare il lavoro europeo. È necessario, quindi, rivedere con realismo le regole del Cbam e realizzare un piano automotive europeo che metta in campo anche risorse comuni per sostenere gli investimenti delle imprese con una visione di piena neutralità tecnologica al fine di raggiungere davvero la autonomia strategica del Continente nella twin transition”.
“La cooperazione in campo industriale tra Italia e Germania, sancita dalla prima riunione ministeriale a seguito della firma del Piano d’Azione tra i nostri Paesi – conclude Urso – è in questo senso assolutamente strategica. Insieme possiamo essere attori del cambiamento, indirizzando le istituzione comunitarie sulla strada del “growth and green deal”.
Sfruttare a pieno il potenziale del mercato unico
“In qualità di potenze industriali, Germania e Italia si impegnano fortemente a rafforzare la competitività dell’UE in linea con il Green Deal e gli obiettivi climatici, facendo leva sul Rapporto Draghi, che rappresenta un inequivocabile campanello d’allarme – aggiunge Habeck – Dobbiamo sfruttare appieno il potenziale del Mercato Unico, eliminare le inutili barriere burocratiche e creare le condizioni quadro adeguate affinché le tecnologie del futuro e green “made in EU” diventino un caso di successo globale. L’annunciato Clean Industrial Deal è un elemento chiave in tal senso. Per raggiungere questo obiettivo, sono necessari prezzi energetici competitivi a livello internazionale e una pianificazione affidabile per gli investimenti futuri, in particolare per le industrie energivore”.