Nello European Innovation Scoreboard 2025 l’Italia si conferma un attore “moderato” dell’innovazione, ancora dietro ai Paesi che guidano – quest’anno è la Svezia – ma con un punteggio in miglioramento. Il report sul nostro Paese, preparato da Alessandro Muscio, EFIS Centre, assegna, infatti, all’Italia una performance pari al 93,0% della media UE nel 2025 (nel 2024 avevamo una performance pari all’89,6% della media UE).
Quest’anno ci collochiamo al 14° posto tra gli Stati membri dell’UE e al 18° tra gl Stati dell’UE più i paesi confinanti. La performance italiana è superiore alla media degli Innovatori moderati.
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Innovazione, l’Italia nello Scoreboard europeo
Lo Scoreboard categorizza gli Stati membri in quattro “gruppi”in base ai loro punteggi in materia di innovazione: Innovation leader (la performance è superiore al 125% della media UE); innovatori forti (tra il 100% e il 125% della media UE); innovatori moderati (70–100%) e innovatori emergenti (inferiori al 70% della media UE).
La performance dell’Italia è superiore alla media degli “Innovatori moderati” come noi dell’UE (93,0% contro l’85,9% della media Ue nel 2025). La nostra posizione non è ottimale a causa di specifici punti di debolezza, ma in alcuni casi ci manteniamo sopra la meda UE, come nella digitalizzazione e nell’accesso a Internet veloce.
Digitalizzazione, ultrabroadband e competenze sotto i riflettori
Nel dettaglio, sulla popolazione con istruzione terziaria ci classifichiamo al 26mo posto nell’UE, nel life-long learning al 20mo posto, nella digitalizzazione siamo 26mi con una performance pari al 71,8% della media Ue nel 2025, nell’accesso a Internet ultraveloce ci posizioniamo 25mi con una performance pari al 67,5% della media Ue e nella presenza di individui con competenze digitali sopra quelle di base siamo al 19mo posto con una performance pari al 78,1% della media Ue.
L’Italia continua a migliorare costantemente in tutti gli indicatori dello Scoreboard sull’innovazione. Pur essendo ancora in ritardo rispetto all‘EU Summary innovation index, i progressi dal 2018 sono evidenti in termini di risorse umane, attrattività del sistema di ricerca e digitalizzazione.
Per esempio, la variazione delle prestazioni nel periodo 2018-2025 è stata positiva in termini di nuovi dottori di ricerca, popolazione con istruzione terziaria e popolazione coinvolta nell’apprendimento permanente. Tuttavia, dal 2024, l’indicatore relativo all’apprendimento permanente è peggiorato, ostacolando marginalmente il processo di recupero complessivo.
Inoltre, l’Italia è al di sopra della media UE in termini di attrattività del suo sistema di ricerca. Il Paese ha acquisito competitività soprattutto nelle co-pubblicazioni scientifiche e, dal 2024, anche la quota di dottorandi stranieri ha iniziato ad aumentare. Il Paese supera anche la media UE in termini di digitalizzazione grazie ai miglioramenti nell’accesso a Internet ad alta velocità, mentre è ancora indietro rispetto alla media UE in termini di individui con competenze digitali complessive superiori a quelle di base.
Innovazione, il grande contributo delle PMI
L’Italia registra buoni risultati in tutti i settori dell’innovazione. A conferma della forza del settore delle piccole e medie imprese (PMI), tutti gli indicatori di innovazione delle PMI sono molto superiori alla media UE.
Il Paese ha migliorato nel tempo le sue prestazioni in termini di collegamento tra attori dell’ecosistema, con un sistema di innovazione relativamente aperto, come confermato dall’elevato punteggio per le PMI innovative che collaborano con altre, e buone prestazioni nelle co-pubblicazioni pubblico-private, a conferma dell’impegno degli enti di ricerca pubblici con il settore privato. Rimane, invece, bassa la mobilità professionale delle risorse umane.
Inoltre, le prestazioni in termini di innovazione sono ostacolate dai risultati non brillanti ottenuti in materia di brevetti anche se, nelle domande di brevetto per design, nonostante un forte calo delle prestazioni nel periodo 2018-2025, l’Italia rimane al di sopra della media UE.
European Scoreboard, i risultati dell’UE
Complessivamente, risultati dell’UE in materia di innovazione hanno registrato costanti progressi a lungo termine, con un aumento di 12,6 punti percentuali dal 2018, si legge nella nota della Commissione europea. Tuttavia, lo European Innovation Scoreboard (EIS) 2025 e il Regional Innovation Scoreboard (RIS) mostrano un lieve calo di 0,4 punti tra il 2024 e il 2025. Questo rallentamento “evidenzia la necessità di un’azione accelerata di fronte all’incertezza e alla crescente concorrenza globale, come sottolineato nella Bussola per la competitività, nell’iniziativa Choose Europe e nella strategia per le start-up e le scale-up”, scrive la Commssione.
Nel 2025 la Svezia riconquista la sua posizione di principale innovatore dell’UE, grazie ai progressi nell’apprendimento permanente, nella spesa per la ricerca e lo sviluppo (R&D) delle imprese e nel cloud computing.
L’Irlanda guida il gruppo “Innovatori forti”. Dal 2018, le sue prestazioni sono cresciute di 13,3 punti percentuali, grazie alla forza nel cloud computing, nella riduzione della CO2 e nella collaborazione con le PMI.
Inoltre, la Croazia è salita nel gruppo Innovatori moderati dopo un notevole aumento di 19,4 punti dal 2018.
Tredici Paesi hanno migliorato il punteggio rispetto all’anno scorso; di questi, Malta (+7,6 punti) e Lussemburgo (+5 punti) hanno messo a a segno i progressi maggiori.