IL REPORT

E-commerce, boom di frodi: nel mirino i servizi on demand

Report di Stirpe: il fatturato mondiale dello shopping online è pari a 1900 miliadi di dollari ed è destinato ad aumentare nei prossimi anni. I truffatori preferiscono i prodotti che non necessitano di consegna. Argentina, India e Brasile i Paesi più colpiti

Pubblicato il 10 Gen 2018

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Aumentano nel mondo gli acquisti on line, ma contemporaneamente aumentano anche le frodi, che si concentrano oramai in giorni e fasce orarie in cui molte persone non fanno acquisti, come il giorno di Natale o a tarda notte. Non solo. I truffatori sono dieci volte più veloci dei titolari di carte di credito cui hanno rubato i dati nell’effettuare nuovi acquisti presso lo stesso sito di e-commerce da cui il titolare ha già comprato qualcosa. Emerge da un report pubblicato da Stripe, piattaforma di pagamento online. Nel 2016 oltre 1,61 miliardi di persone in tutto il mondo, spiega il report, hanno acquistato beni online e il fatturato dell’e-commerce a livello mondiale è ammontato a 1.900 miliardi di dollari. E alcune proiezioni recenti suggeriscono che la spesa online negli Stati Uniti aumenterà fino a 4.060 miliardi di dollari entro il 2020, grazie a un traffico sempre più basato su dispositivi mobile. Parallelamente, anche le frodi online sono in aumento, e il report Stripe rivela anche alcune novità. Mentre le carte di credito dotate di chip hanno reso più sicuri gli acquisti nei negozi fisici, i truffatori prendono sempre più di mira quelli online. E a differenza di quelli fisici, gli esercizi online sono purtroppo tenuti a pagare i costi associati alle frodi. Di fatto, ogni euro di ordini fraudolenti costa in media a una impresa online 2,21 euro in più.

Stripe ha esaminato i dati relativi a un intero anno. Tra i numerosi spunti è emerso che i tassi di frode variano radicalmente a seconda del paese di emissione della carta, e si concentrano in giorni e fasce orarie in cui molte persone non fanno acquisti, per esempio il giorno di Natale o a tarda notte . Inoltre, i truffatori effettuano nuovi acquisti presso gli stessi venditori in breve tempo con la stessa carta e preferiscono i prodotti che non necessitano di consegna, o che possono essere consegnati in posti come edifici o parchi pubblici senza far suonare campanelli d’allarme, e che possono ottenere in breve tempo prima che le transazioni siano invalidate. Questi fattori possono spiegare la prevalenza delle frodi nell’area dei servizi on-demand, oltre che in quella dei beni di consumo di fascia bassa. I tassi di frode variano poi a seconda del paese. In particolare, il paese di emissione di una determinata carta può incidere sulla probabilità che una transazione sia lecita, alterando i tassi di frode di una percentuale che può arrivare addirittura al 300%. Per esempio le carte emesse in Argentina, Brasile, India, Malaysia, Messico e Turchia tendono a essere più soggette a frodi di quelle emesse in molti altri paesi. Ma anche le carte statunitensi, canadesi e francesi sono particolarmente vulnerabili. È comunque essenziale non prendere misure compensatorie eccessive, perché le transazioni fraudolente rappresentano una percentuale molto bassa del volume totale di acquisti.

Mentre nei giorni di forti acquisti come il Cyber Monday il volume complessivo delle frodi è più elevato, il tasso di frodi tende a essere inferiore. Piuttosto, il tasso di frodi in proporzione al traffico complessivo tende ad aumentare quando la gente comune non fa così tanti acquisti, per esempio nel giorno di Natale e S.Stefano. Lo stesso vale per le fasce orarie dei singoli giorni: il tasso di frodi raggiunge il picco nelle ore più tranquille, a tarda notte, e diminuisce durante il giorno. Ci si potrebbe aspettare che i truffatori acquistino costosi televisori o gioielli, ma in realtà i dati mostrano che la maggioranza delle frodi online riguarda acquisti che hanno la stessa entità delle transazioni lecite. I truffatori però non effettuano transazioni di poca entità per ‘confondersi’ con gli acquisti normali; le loro spese risaltano significativamente sotto altri aspetti. Dopo aver effettuato con successo un acquisto con carta di credito presso un determinato venditore, il truffatore tende a essere molto veloce nell’effettuarne altri presso il medesimo venditore, fino a dieci volte più veloce dei titolari effettivi di carte di credito o debito. Quando viene effettuata una transazione fraudolenta, nei tre quarti dei casi non è la prima che avviene mediante la carta in questione.

Mentre nei giorni di forti acquisti come il Cyber Monday il volume complessivo delle frodi è più elevato, il tasso di frodi tende a essere inferiore. Piuttosto, il tasso di frodi in proporzione al traffico complessivo tende ad aumentare quando la gente comune non fa così tanti acquisti, per esempio nel giorno di Natale e S.Stefano. Lo stesso vale per le fasce orarie dei singoli giorni: il tasso di frodi raggiunge il picco nelle ore più tranquille, a tarda notte, e diminuisce durante il giorno. Ci si potrebbe aspettare che i truffatori acquistino costosi televisori o gioielli, ma in realtà i dati mostrano che la maggioranza delle frodi online riguarda acquisti che hanno la stessa entità delle transazioni lecite. I truffatori però non effettuano transazioni di poca entità per ‘confondersi’ con gli acquisti normali; le loro spese risaltano significativamente sotto altri aspetti. Dopo aver effettuato con successo un acquisto con carta di credito presso un determinato venditore, il truffatore tende a essere molto veloce nell’effettuarne altri presso il medesimo venditore, fino a dieci volte più veloce dei titolari effettivi di carte di credito o debito. Quando viene effettuata una transazione fraudolenta, nei tre quarti dei casi non è la prima che avviene mediante la carta in questione.

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