ANTITRUST

Europa contro Google, ora Almunia minaccia sanzioni

Escalation nella controversia, l’Antitrust chiede per la fine di ottobre “impegni soddisfacenti” per scongiurare le accuse di concorrena sleale e abuso di posizione dominante. Altrimenti scatterà l’apertura formale di indagine.

Pubblicato il 23 Set 2014

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Joaquin Almunia alza i toni nei confronti di Google, e chiede al gigante di Mountain View di prendere nuovi provvedimenti per mettersi al riparo dalle accuse di abuso della propria posizione dominante nelle ricerche online e di concorrenza sleale verso i concorrenti.

Per la prima volta da quando il caso è aperto sul proprio tavolo Almunia arriva a far intravedere sanzioni per Google, se la società non dovesse accettare di adeguarsi alle richieste della commissione Ue per sanare la propria posizione.

Parlando durante la seduta della commissione Affari economici del parlamento europeo a Bruxelles, Almunia ha sottolineato che “la Commissione europea attende da Google nuove concessioni che possano venire incontro alle questioni sollevate” dai suoi concorrenti. Se poi queste misure dovessero essere ritenute insufficienti, “il prossimo passo – ha spiegato Almunia – sarebbe l’invio di una lettera di obiezioni”. La lettera di obiezioni è lo strumento attraverso il quale la Commissione apre formalmente i contenziosi con le aziende.

Si tratta per il commissario Ue di un cambio di passo rispetto ai toni scelti finora: fino all’estate sembrava probabile che la questione si potesse chiudere con Google che accettava di fare delle concessioni: ma le proposte arrivate da Mountain View sono state giudicate da quasi tutti gli osservatori insufficienti ed estremamente favorevoli al motore di ricerca.

Da questo era nato un tam tam di reazioni scatenato dai concorrenti di Google, compresa Microsoft, e da altri membri della Commissione europea che hanno fatto pressione sul titolare della Concorrenza per stringere le maglie con il motore di ricerca e ottenere un accordo più favorevole.

La questione in ogni caso sembra ormai destinata a passare nell’agenda della prossima Commissione e del prossimo commissario alla Concorrenza: “Se Google presenta le sue concessioni entro la fine di ottobre, lavorerò sul caso fino all’ultimo minuto del mio mandato – ha sottolineato Almunia – altrimenti toccherà al mio successore”. E il successore di Almunia, secondo le voci che circolano nei corridoi di Bruxelles, potrebbe essere più “severo” verso Google di quanto non sia stata la commissione guidata da Jose Manuel Barroso.

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